In tema di immigrazione e tasse, ritengo necessario riflettere su un ulteriore fenomeno sempre a danno del Popolo Italiano.
Credo che ormai sia noto ai più, come pizzerie, ristoranti e bar, abbiano alle loro dipendenze cittadini di nazionalità extracomunitarie nella maggioranza dei casi, i quali preparano ogni giorno il ns pane, la ns pizza, i ns cornetti, i ns piatti, ecc, questo quando non vengono importati dalla Romania surgelati, prevalentemente.
Ciò avviene con la scusa della globalizzazione e del fatto che il trasferimento di denaro all'estero trovi giustificazione e legalità con il dazio delle attività di trasferimento moneta; ed è proprio su questo fenomeno che si concentra l'attenzione.
In seguito ad una veloce indagine, è emerso che i dipendenti di altra nazionalità operanti sul territorio nazionale, trasferiscono l'80% dell'importo guadagnato nei loro paesi di origine, questo ovviamente con un danno all'economia interna, altro fenomeno su cui focalizzare l'attenzione sono le attività avviate da questi cittadini, che per cinque anni sono esenti da imposte dirette e che allo scadere cessano attività con trasferimento della stessa da Farouk a Barouk, per altri cinque anni di business integrativo a danno sempre del ns erario, non solo per il mancato pagamento delle imposte dirette, ma anche perché sempre l'80% del capitale guadagnato viene trasferito sempre all'estero.
Ora è pacifico che le norme sono state fatte con i piedi, o meglio, grazie ad alcuni apparati interessati al business dell'immigrazione a 360 gradi appaiono studiate proprio per favorire questo fenomeno, questo credo fermamente sia ancor più grave.
Per quanto fin qui riportato, mi appello al senso di responsabilità istituzionale, di chi come me crede che tale fenomeno debba essere stroncato quanto prima riportando legalità sul mercato interno, senza vessare ulteriormente la PMI ancora ivi operante, questo unico motore rimasto al ns Paese.
W L'ITALIA
EP
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