domenica 10 dicembre 2017

DESTRA SOCIALE, FALSI MITI e STORIA CONTEMPORANEA.

La “destra sociale” esprime una cultura politica e una visione del mondo di orientamento comunitario, che cerca di fondere e valorizzare nella sua azione politica l’unità nazionale, il senso dello Stato, i valori della famiglia, dei corpi intermedi (come associazioni, gruppi politici, ordini professionali…) e delle comunità locali.
In Italia la "destra sociale" ha avuto come riferimenti culturali l'esperienza del Sansepolcrismo, del Fascismo Sociale (Carta del Lavoro, sindacalismo fascista, legislazione sociale fascista) e legate anche agli  aspetti rivoluzionari e anticapitalisti, che puntavano ad un cambiamento della società in senso maggiormente spirituale, razionalmente egualitario, e pauperistico, nell'ambito della ricerca della "terza via".
La "destra sociale" è per la fiscalità monetaria proposta dal poeta Ezra Pound e successivamente dal professor Giacinto Auriti.
Pur avendo un fondamento laico ed annoverando tra le proprie file anche aderenti atei, la destra sociale riconosce l'importanza fondamentale dei valori solidaristici cristiani nella storia dell'Europa e del suo popolo, con particolare riferimento alle encicliche sociali come la Rerum Novarum e Quadragesimo Anno, li concilia con le tradizioni pre-cristiane locali e rispetta qualunque credo religioso che non contrapponga ma accomuni gli uomini nella loro ricerca di una spiritualità.
Tra le varie anime della destra, quella sociale rappresenta la più tollerante nei confronti dell'intervento statale nell'economia, finalizzato alla correzione del liberismo puro, in favore delle classi sociali più disagiate. 
Nel suo ramo più estremo invece punta all'annullamento del disagio sociale tramite l'appianamento delle differenze economiche tra persone, realizzabile tramite la "socializzazione". 
Quest'ultima è quasi in antitesi con la precedente definizione, in quanto portata ad eliminare perfino i classici organi statali per sostituirli con equivalenti organizzazioni corporative basate sull'idea socializzatrice in un'ottica di affidamento sulla base di appalti privati anziché di elezioni o di lottizzazione politica. 
La visione dello stato fondato sulle corporazioni economiche e sociali, anziché sulla democrazia rappresentativa elettiva, trovano le proprie radici direttamente nelle idee del fascismo originario.
La "destra sociale" è una posizione ideologica e politica nell'ambito dell'ideologia della destra, che viene coniugata con la giustizia sociale.
Si caratterizza per una visione partecipativa della politica e per contenuti programmatici nel campo dell'economia politica, che possono anche fare riferimento al corporativismo fascista o alla socializzazione della RSI.
In campo politico è vicina al comunitarismo, all'identitarismo e al conservatorismo nazionale, ma non al conservatorismo classico, rifiutando le idee liberali.
Da qui, la difficoltà che spesso abbiamo trovato nel definire questa particolare famiglia politica a cui apparteniamo: la Destra Sociale.
Il flusso della vita e della politica non si lasciano imbrigliare in rigide categorie di pensiero.
La Destra Sociale ha una dimensione comunitaria e partendo da questa caratterizzazione “comunitaria”, la destra sociale ritiene che per dare un progetto storico alla nostra comunità nazionale, sia necessario sviluppare una politica economica e sociale basata sui principi della partecipazione e della solidarietà.
Per questo,
La cultura comunitaria ed infine, la cultura della partecipazione che valorizza il ruolo della mobilitazione e del coinvolgimento, appunto, dei gruppi intermedi e delle categorie sociali nella dinamiche e nelle scelte della politica.
Proprio su questo terreno si gioca la differenza tra l’identità di una destra di orientamento “sociale” e quella di una destra “liberale” o, meglio, individualista.
La "destra sociale" è profondamente convinta che le comunità nazionali, unità di lingua, cultura, storia, abbiano un proprio ruolo anche nell’epoca della globalizzazione. 
Anche in questo ambito il pensiero liberale spesso dimentica che l’uomo è situato: storicamente, culturalmente, geograficamente. 
Non tener conto di questo, come spesso fa il cosmopolitismo, che fa da ideologia portante di questa globalizzazione, crea l’illusione di un individuo astratto dotato di falsa libertà assoluta e di diritti universalmente validi: utopia che sempre più spesso naufraga scontrandosi con la realtà in questa Europa lontana da questi principi.
Solo la politica può dare un ruolo, una missione e una prospettiva a ogni singolo popolo, ad essa spetta la necessità di difendere, nel libero gioco delle relazioni internazionali, lo specifico interesse nazionale di ogni singolo popolo di qui il valore assoluto della "destra sociale".
La "destra sociale" deve riuscire, nell’ambito della compagine di governo, a costruire una strategia di azione politica che sia in grado di fare quattro cose: innanzitutto, governare secondo un vero principio di sussidiarietà la riforma regionalista e le tante differenze locali che esistono all’interno del nostro territorio; secondo, rivendicare un equilibrio dell’interesse nazionale in Europa; terzo produrre una idea italiana dell’Europa, incrociando questa idea con l’interesse nazionale e con la proiezione mediterranea dell’Europa.
La "destra sociale" è, una destra che è in grado di dispiegare nell’azione di governo il proprio principio di coesione sociale secondo il meccanismo/valore della partecipazione, declinando a sua volta la partecipazione secondo il principio della sussidiarietà, un grande principio che come mai in questo momento storico è necessario applicare per salvare il Popolo Italiano da quelle becere ed ottuse politiche che sino ad oggi tutti coloro al governo hanno posto in essere tradendo il Popolo Italiano e i Valori Costituzionali della NAZIONE.
In conclusione,
si ritiene che ad oggi ancora non ci sia un movimento politico trainante questi valori e principi, per tal motivo rivolgo un appello a tutti i veri PATRIOTI D'ITALIA  ad unire tutte quelle FORZE che si identificano nei VALORI di DESTRA SOCIALE  su richiamati, nella battaglia IDENTITARIA  al fine riprendere in mano le redini della NOSTRA ITALIA.............GOVERNANDO CON I NOSTRI VALORI di DESTRA SOCIALE!
EP
Politica per il Popolo ITALIANO





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