Nei giorni scorsi riguardo la nota vertenza per il rinnovo del CCNL della Vigilanza Privata, vi è stato un susseguirsi di comunicati stampa sulle pessime proposte offerte dalle associazioni di categoria (datoriali), spalleggiate dalle OO.SS, le quali HANNO anche aggiunto una proposta di obbligo per la vaccinazione contro il COVID-19 in capo alle Guardie Giurate D'Italia, dimenticando che sino al 2023 il "vaccino" è semplicemente sperimentale, quindi l'inoculazione può essere solo su base volontaria, visto che nessuno sarà responsabile di eventuali reazioni avverse post vaccinazione; quindi ancora una volta a pagare dovranno essere le Guardie Giurate, visto che le imprese vogliono continuare a fare business sulla pelle degli operatori, diminuendo anche quei costi per la sicurezza, impennati a causa dell'emergenza sanitaria nazionale, nonché le connesse responsabilità legali anche dai profili risarcitori.
In tutto ciò, oltre ad evidenziare l'illegittima pretesa datoriale, volta a peggiorare le già precarie condizioni lavorative degli operatori del settore, si deve evidenziare, come le OO.SS firmatarie del CCNL nonché le Associazioni di Categoria, siano lontane dalle esigenze reali di un comparto, con una visione rivolta all'oggi anziché al futuro dei diritti e del core business, che possono essere tutelati solo con una riforma compartimentale, esclusiva per le Guardie Giurate D'Italia, che ogni giorno versano il loro sangue adempiendo con sacrificio ed abnegazione ai loro doveri istituzionali, contribuendo senza ombra di dubbio alcuno, alla sicurezza territoriale, indi pubblica, seppur nel proprio ambito d'impiego.
Una nazione sicura è una nazione economica forte, per questo è necessaria, una nuova visione per la sicurezza complementare e sussidiaria, la quale compartecipa con le forze istituzionali alla sicurezza della Repubblica Italiana.
EP
Ufficio Stampa
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