lunedì 27 febbraio 2023

LA STRAGE DI CUTRO

Una strage di migranti davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro, nei pressi di Crotone. 

È nel mare calabrese che almeno 60 persone sono morte quando un barcone carico di migranti, pare un centinaio, si è spezzato in due a causa del mare molto agitato, con i tanti disperati che erano a bordo, caduti in acqua dopo aver colpito gli scogli.

Come reso noto dal coordinamento soccorsi riunito presso la Prefettura di Crotone, tra le 59 vittime finora accertate del naufragioci sono anche 12 bambini e 33 donne.

Or bene, questa raffigurata è la rotta che il barcone avrebbe percorso, con alcuni quesiti, tipo, perché non ha attraccato nel primo porto sicuro, semplicemente perché i deportati del terzo millennio vengono prelevati sulle coste di partenza ove insistono veri e propri terminal, per essere poi trasbordati in prossimità del porto scelto, sempre italiano, sulle carrette del mare con le quali poi in molte occasioni i deportati trovano la morte. 

Questi morti non li ha sulla coscienza chi contrasta questa scriteriata deportazione di massa, ma l'intera classe politica collussa e connivente con le organizzazioni criminali internazionali, le quali grazie a joy venture ad hoc, speculano sulla fame e disperazione dei popoli, invece di attuare politiche di sviluppo economico e sociale per quelle aree depresse e/o non sviluppate. 

Ciò dimostra che l'interesse non è salvare i deportati/migranti, ma è destabilizzare il ponte sul mediterraneo, a scopo di lucro, con la connivenza di una buona parte della politica italiana. 

Senza dimenticare, che nei Balcani insistono oltre ai campi di addestramento riconducibili ad organizzazioni terroristiche, anche le basi di gestione di questo business; la deportazione economica come strumento di riassetto produttivo economico del vecchio continente, ovviamente, in favore di pochi e noti gruppi di potere. 

Un disegno criminale non perseguito, eppure sarebbe facile, basterebbe seguire i soldi. 

IL PATRIOTA 

giovedì 23 febbraio 2023

SUICIDI IN UNIFORME ?

Chi viene colpito dal burnout?

Le persone colpite si sentono sfinite sul piano emotivo, fisico e mentale. 

Nel burnout, si manifesta un atteggiamento di distacco mentale dalle proprie mansioni con aumento dell'isolamento dal proprio lavoro con ridotta efficacia professionale.

Il burnout è una sindrome legata allo stress lavoro-correlato, che porta il soggetto all’esaurimento delle proprie risorse psico-fisiche, alla manifestazione di sintomi psicologici negativi (ad es. apatia, nervosismo, irrequietezza, demoralizzazione) che possono associarsi a problematiche fisiche (ad es. cefalea, disturbi del sonno, disturbi gastrointestinali etc.). Il burnout può colpire qualunque lavoratore anche se è coloro più esposti al rischio sono coloro che svolgono professioni d’aiuto. 

È una sindrome riconosciuta come “fenomeno occupazionale” dall’OMS nel maggio del 2019 ma non ancora come una condizione medica.

Le persone colpite si sentono sfinite sul piano emotivo, fisico e mentale. 

Nel burnout, si manifesta un atteggiamento di distacco mentale dalle proprie mansioni con aumento dell'isolamento dal proprio lavoro con ridotta efficacia professionale.

Le cure per il burnout possono richiedere un percorso di psicoterapia, che consenta di:
favorire maggiore consapevolezza del problema;
valorizzare le proprie risorse personali;
comprendere le relazioni tra il comportamento manifesto, il proprio vissuto e contesto di vita.

Le professioni più a rischio di andare incontro al Burnout sono le “helping professions” o le “high-touch” categoria di operatori che offrono educazione, sostegno e cure alle persone in difficoltà, come operatori sociali, medici e infermieri, psicologi e psicoterapeuti, insegnanti, vigili del fuoco, operatori delle forze dell'ordine, operatori del comparto sicurezza sussidiaria e complementare (guardie giurate) e militari; in particolar modo queste ultime tre categorie professionali sono le più esposte, come dimostrano i dati pubblicati dall' Osservatorio Suicidi in Divisa. 

Non possiamo più aspettare, questo status quo deve essere attentamente monitorato e portato a soluzione, ad esempio somministrando periodicamente il MBI,  il test più diffuso per "misurare" il burn-out, una evoluzione del test MBI è l'Organizational Checkup System (OCS) di Michael Leiter e Christina Maslach, intentendo ciò come integrazione al Dlgs 81.2008, a valenza di sorveglianza sanitaria. 

Chi lavora in sicurezza, offre professionalità e sicurezza. 

IL PATRIOTA

martedì 21 febbraio 2023

Auto Elettrica 2035 - Truffa Green

L' Europa ha legiferato un diktat, dal 2035 stop auto con motori termici, benzina, diesel e derivati.

Fermo restando il carburante naturale brevettato recentemente, biodiesel, è inspiegabile o meglio è chiaro, del perché si voglia spingere il popolo "pecora" a comprare auto elettriche, le quali sotto il profilo logistico oltre alla poca funzionalità sono e saranno un fallimento annunciato, eppure la politica in quella direzione vuole andare, pur avendo portato la nostra Nazione, ad esempio, in una forte e grave recessione.

Chi mai potrà permettersi di avere la libertà di caricare la propria auto e non dover scendere di notte magari quando è carica per liberare la colonnina pubblica per un altro che dovrà mettere in carica la propria auto, pensate le "risate" nei condomini.....chi avrà questa libertà, semplicemente chi avrà danari, la villa con fotovoltaico ed un contratto ad hoc per tale necessità.....gli altri?

Agli scienziati politici, chiediamo come intendano alimentare gli aerei di linea, gli aerei militari, le navi di linea, le navi militari, i mezzi di trasporto pubblico di superficie e privati, se non con il biodiesel?

Nei prossimi 12 anni gli Italiani si indebiteranno ancora per la mobilità, per poi nel 2035 trovarsi con un debito per un prodotto fallimentare, come l'auto elettrica, dovendola ex novo sostituire con una termica biodiesel, con altro debito, per fare la marchetta a chi....?!

Abbiate il coraggio di dire al Popolo che li state usando, come sempre, come per il COVID19, come per l'Ucraina, ecc. 

Senza dimenticare Roma, dove uno pseudo sindaco, vietera' a fine 2023 la circolazione di, auto euro 4 ed a fine 2024 auto euro 5, magari ancora in ottime condizioni, danneggiando ulteriormente l'economia reale della Capitale D'Italia, di Roma e dei Romani, ridotti già sul lastrico, in una città sudicia, abbandonata, ecc. 

Vergogna 

IL PATRIOTA