martedì 28 gennaio 2020

Crea un emergenza e specula, questo è il segreto!

Crea un emergenza e specula, questo è il segreto! 

Un paese in emergenza, è un sistema debole, un sistema debole è facilmente attaccabile, un sistema facilmente attaccabile è un sistema economico appetibile e di facile conquista. Quindi destabilizzare per conquistare, arricchirsi, questa è la terza guerra mondiale, senza armi, con il sorriso, senza sovranità, quella che ti hanno tolto ad esempio con l'euro, moneta debito. 

#MilitarStrategy #BusinessStrategy #War 

EP
Ufficio Stampa 

giovedì 23 gennaio 2020

Coronavirus, le Guardie Giurate e.........!!!

Coronavirus, le Guardie Giurate e........! 

Coronavirus, primo caso sospetto in Italia: ricoverata una donna barese, rientrava da Wuhan

"Coronavirus, allarme epidemia, primo caso sospetto in Italia. Una donna barese proveniente dalla Cina è ricoverata nel Policlinico di Bari per un sospetto caso di coronavirus perché, arrivata al pronto soccorso con sintomi apparentemente influenzali, febbre e tosse, sono state attivate, come da circolare ministeriale, tutte le procedure previste per prevenire la diffusione del virus. A quanto si apprende si tratta di una cantante della provincia di Bari di ritorno da un tour in oriente che ha toccato anche la zona di Wuhan, città di origine del virus, che ha avvertito sintomi sospetti. 
Dalla scorsa notte è quindi ricoverata nel reparto di malattie infettive del Policlinico di Bari in isolamento, in attesa di accertare se si tratti del pericoloso virus cinese. Come previsto dal protocollo diramato dal Ministero della Salute, i campioni biologici della paziente saranno inviati all'istituto Spallanzani di Roma per accertamenti.
Paura anche a Venezia dove un bambino giunto all'aeroporto 'Marco Polo' è stato trasferito all'Ospedale dell'Angelo, per una consulenza pediatrica che ha escluso correlazioni con l'epidemia in atto in Cina. Il piccolo paziente, su cui i sanitari stanno effettuando gli esami clinici, è in osservazione dopo essere giunto malato allo scalo veneziano da altro aeroporto europeo.
A Roma si pensa già ad attività di prevenzione al Capodanno cinese in piazza San Giovanni. «Per la festa del Capodanno cinese in piazza San Giovanni a Roma aspettiamo oltre mille persone. Al momento non temiamo un calo delle partecipazioni rispetto agli altri anni perché non ci sono casi di coronavirus in Italia». A parlare Yang Dixi, un componente della comunità cinese di Roma e tra gli organizzatori dell'evento in programma il 2 febbraio. «Per ora non ci sono misure particolari - aggiunge - ci atteniamo alle indicazioni del ministero. Se necessario inviteremo tutti a portare le mascherine». La festa per il Capodanno cinese in programma il 2 febbraio prevede una parata da piazza dell'Esquilino a piazza San Giovanni dove verrà allestita un'area con gazebo e un palco.
Intanto in Cina è stato registrato il primo decesso causato dal coronavirus in un'area al di fuori dell'epicentro di Wuhan. Lo hanno riferito le autorità sanitarie della provincia di Hebei. Si tratta del primo decesso confermato al di fuori della provincia di Hubei, dove si trova Wuhan, la città epicentro del virus. Il paziente deceduto aveva 80 anni e fino ad oggi non c'era conferma che fosse stato infettato dal virus. Il bilancio ufficiale delle vittime è ora salito a 18 morti.
È scattata la ricerca di 'emergenza' per la messa a punto di un vaccino contro il virus cinese di tre diversi team di scienziati internazionali: obiettivo è far partire i test clinici della nuova immunizzazione non più tardi di giugno. A finanziare gli studi è la 'Coalition for Epidemic Preparedness Innovations' (La 'coalizione per la preparazione alle epidemie e l'innovazionè, CEPI). Le ricerche vedranno impegnati equipes di esperti dell'Istituto nazionale Usa per le malattie infettive, dell' università di Queensland in Australia e dell'azienda farmaceutica Usa 'Moderna', specializzata in vaccini. Prevista anche la partecipazione della 'Inovio Pharmà. Ognuno dei tre team principali verificherà un approccio diverso allo sviluppo del vaccino. In una iniziativa indipendente invece, la 'Novavax' si è messa al lavoro per studiare una immunizzazione contro il coronavirus cinese."

Quindi alla luce di quanto sopra esposto, per le GPG-IPS, come per gli operatori del comparto sicurezza, operanti in obbiettivi sensibili, quali aeroporti, stazioni ferroviarie, stazioni autoferrotranviarie, ospedali, tribunali, ecc., saranno state adottate misure di sicurezza individuale per esposizione e sorveglianza sanitaria?


EP

lunedì 20 gennaio 2020

ITALIA - LAZIO : Editto Comunale

Italia-Lazio

Nei giorni scorsi un piccolo comune del centro Italia, per contrastare l'evasione fiscale dei tributi decentrati e locali, da parte degli esercizi commerciali siti nel proprio territorio e soggetti a proprie autorizzazioni, ha emanato un editto secondo il quale, ogni esercizio commerciale non in regola con i tributi, potrà essere soggetto a revoca delle autorizzazioni, indi dovrà sospendere l'attività.

Allorché, decisi di provocare alcuni politicanti locali sulla legittimità di tale editto, il quale poteva forse non essere in linea con la Costituzione Italiana, la quale tutela il diritto al Lavoro, gli stessi però giustamente evidenziavano che le Tasse vanno pagate da tutti.

La mia risposta fu':

"Certo che è doveroso pagare le tasse, però va tutelato il diritto al Lavoro, non solo di chi fa impresa, ma anche di chi in quell'impresa ha trovato occupazione.
Questo sistema/editto comunale, rischia per come si legge, di diventare una macelleria sociale ed economica, mentre insistono altri sistemi di tutela per la pubblica amministrazione, considerando poi tutte le formule usate per sottrarsi ai balzelli delle tasse, le quali è utile sempre ricordare che sono sproporzionate per le imprese italiane in quanto il reddito di impresa è tassato per il 72,36 %, tra imposte dirette ed indirette, quindi è facile desumere l'implosione sistemica del tessuto economico e sociale."

La differenza tra politicanti e Politico è questa, soluzioni in favor di popolo e non contro, ricordando poi che la Costituzione Italiana getta un principio sul pagamento delle tasse, le quali dovrebbero esser sempre proporzionate alla capacità di reddito indi di contribuzione al sistema, con la convinzione personale che un sistema di tassazione sul reddito di impresa così elevato sia folle e deleterio per un economia sana e proiettata alla crescita di un sistema economico territoriale e nazionale.

PS: Non sono un esercente locale!!!

Ufficio Stampa

sabato 18 gennaio 2020

LA MATTANZA DEI SUICIDI : MILITARI-FF.OO-GPG.IPS

LO STATO?

LA POLITICUCCIA?

NON C'È UN POLITICANTE CHE ABBIA IL CORAGGIO DI PRENDERE IN CARICO QUESTA MATTANZA, COSÌ SERVITE LO STATO ITALIANO? 

Fonte OSD:
"4º EVENTO (CARABINIERI).
AGGIORNAMENTO DEL 18/01/2020 DEGLI EVENTI SUICIDARI SEGNALATI A QUESTO OSSERVATORIO DAL 01 GENNAIO 2020, DISTINTI PER DATA, LUOGO E CORPO/ARMA DI APPARTENENZA:

1.  2 gennaio Roma Guardia di Finanza; 

2.  6 gennaio Tolmezzo Carabinieri;

3. 11 gennaio Pescara Carabinieri; 

4. 18 gennaio Mineo (CT) Carabinieri.

Divisi per Corpi di appartenenza:

- 1 Guardia di Finanza; 
- 3 Carabinieri.

N.B. - Pare che per volere dei familiari non tutti gli eventi finiscano sugli organi d’informazione o sui social.

P.S. - Mi siano segnalati eventuali errori e/o omissioni.

              Cleto Iafrate 
AMMINISTRATORE DELL’OSSERVATORIO SUICIDI IN DIVISA

RIEPILOGO ANNO PRECEDENTE.
Nel corso dell’anno 2019 sono stati segnalati a questo Osservatorio nr. 69 eventi suicidari, così distinti per corpo/arma di appartenenza:
- 18 polizia di stato;
- 17 carabinieri;
- 11 polizia penitenziaria;
- 6 guardia di finanza;
- 5 polizia locale;
- 9 forze armate;
- 1 vigile del fuoco;
- 2 guardia giurata."

VERGOGNA 

EP 
UFFICIO STAMPA

mercoledì 8 gennaio 2020

Attacco...........GPG-IPS........!!!!!

#Governo 

CONTROLLO DEL TERRITORIO 👮‍♂️

Nel pomeriggio di ieri ho "osato" condividere sulla pagina di un gruppo scientifico collegato ad un associazione di categoria, peraltro gruppo che offre gratuitamente ottimi servizi accademici alle Guardie Giurate, la missiva inviata al Ministro dell'interno, contenente alcune riflessioni sul comparto e le sue peculiarità, questo dopo aver "collaborato" nella stesura integrale del progetto di riforma acclarato da studi tecnico-giuridici-criminologici, successivamente depositato presso la segreteria del Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministro dell' Interno e Ministro del Lavoro, or bene, missiva poi resa pubblica anche da alcune testate giornalistiche, riviste scientifiche di settore, organizzazioni sindacali e datoriali.
Il risultato di questa pubblicazione sul gruppo, ha portato prima ad un attacco velato sciorinando propri accademici titoli, già segno di poca educazione e poca scaltrezza, con l'intento forse di impressionare lo scrivente ed intimorirlo, sminuendo la missiva de equo, cercando di smontare il ragionamento tecnico con la stessa promosso, non bastando ciò dopo alcune mie considerazioni successive, ha chiesto quali competenze avessi e soprattutto chi rappresentavo, allorché dopo aver sinteticamente esposto le competenze acquisite nel corso di 24 anni di esperienza nel comparto sicurezza pubblica e privata, comprese le lodi anche di alcune associazioni datoriali per alcuni studi e progetti condivisi, ecc, sono stato bannato dal gruppo rimuovendo l'iscrizione nello stesso ed è stato rimosso persino il post contenente lo scambio di opinioni, confronto civile e democratico con finalità costruttive che ho cercato di promuovere, anche in quel contesto ove venivo attaccato.
In conclusione con un po' di amarezza, invito a riflettere i simpatizzanti di certi soggetti, che con arroganza e prosopopea, ritenendosi detentori esclusivi di verità, al soldo di politicanti del momento di cui mi piacerebbe pubblicare una mail privata di risposta ottenuta in tempi non sospetti, ove si proponeva di unire le forze in un processo di ammodernamento dell'apparato di sicurezza pubblica integrata con quella privata, raggiungendo così quella polizia di prossimità fulcro del protocollo internazionale Homeland Security ; beh non lo farò perché i fatti ed il tempo saranno giudici e perché signori si nasce non si diventa.
Ad Majora

EP
Ufficio Stampa

martedì 7 gennaio 2020

Al Ministro dell'Interno 07.01.2020

Inviata via email 

A Sua ILL.ma Eccellenza Sign. Ministro dell'Interno - Pref. Dssa Lamorgese, 

In data 19 dicembre 2019 il Viminale visto forse le numerose bozze di riforma del comparto sicurezza privata presentate da vari soggetti coinvolti a vario titolo, ha dimenticato ad esempio, l’atto denominato “Mille Occhi sulla Città”, protocollo d’intesa nato per iniziativa del Ministero dell’interno, in tema di pubblica sicurezza, che interessa tutto il territorio nazionale, incipt basale per gli enti locali, alle prese con le criticità dei territori in tema di sicurezza pubblica integrata, pertanto ha emanato una circolare assurda sotto ogni punto di vista, in tema di sicurezza pubblica integrata ed economica.

Il protocollo dimenticato è stato avviato nel 2010, stipulato inizialmente tra il ministero, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani e le varie associazioni del settore degli istituti di vigilanza privata, al quale hanno poi aderito anche le prefetture, come ad esempio è avvenuto per la provincia di Roma.

Il fulcro di detto protocollo è che gli istituti si impegnano nell’ottica della sicurezza complementare a collaborare con le forze dell’ordine segnalando ogni anomalia rilevata che possa interessare l’ordine pubblico, non solo i reati perseguibili d’ufficio (obbligo già sancito dal codice penale per gli incaricati di pubblico servizio), ma anche fatti che possono pregiudicare la sicurezza urbana, stradale o i servizi pubblici essenziali, come eventuali fattori di degrado ambientale o sociale disponendo inoltre sinergia tra le centrali operative e garantendo la trasmissione di dati e informazioni utili.

Si precisa che tali obblighi vigono solo per gli istituti firmatari, altra anomalia tutta italica, per gli altri valgono le disposizioni generiche del codice penale per gli incaricati di pubblico servizio e le disposizioni del DM 269/2010 sulla segnalazione al Questore di notizie sui fatti costituenti reato, di cui le guardie giurate hanno avuto cognizione nel corso dell’espletamento del servizio, nonché ogni altra informazione degna di particolare attenzione per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Per gli addetti ai lavori, ciò, rappresentava un primo passo verso la riforma del comparto sicurezza privata, come ad esempio un TUSSC testo unico sicurezza sussidiaria e Complementare, emendato in appendice al TULPS, essendo successivo al riconoscimento della qualità di incaricato di pubblico servizio, in favore del contributo alla sicurezza nazionale, come già cassato, in sinergia con gli operatori istituzionali integrando così ogni soggetto pubblico e privato, realizzando quindi un moderno sistema di sicurezza urbana e nazionale al passo dei tempi, sempre più bui, perché è bene ricordare al Governo, che un territorio poco sicuro non è appetibile sotto il profilo economico, quindi è condannato alla recessione, oltre ad altri rischi (Cit. Compendio Istituto Superiore Amministrazione Ministero dell' Interno - Scarpelli). 

Altresi credo sia utile sottolineare il concetto di seguito, sempre acquisito dallo stesso materiale "didattico", seppur già noto alla sua Illustrissima Eccellenza. 

La polizia di prossimità incarna il concetto di una «sicurezza partecipata», che si estende oltre i fatti penalmente rilevanti, sino a comprendere manifestazioni di diverso genere, ma che incidono sulla tranquillità sociale e sulla percezione stessa della sicurezza, con ciò cosa si vuol dire: 

-nelle moderne società occidentali, visto l’alto livello di complessità interna delle medesime, un’efficace opera di prevenzione penale o dei fenomeni devianti, necessita del concorso fattivo di tutti i soggetti – pubblici e privati – per privati intendasi quelli autorizzati, cioè gli operatori del comparto sicurezza "privata", le Guardie Giurate già Incaricati di Pubblico Servizio, che con il loro intervento possono rendere più efficace il lavoro delle forze di polizia, realizzando così il modello di sicurezza integrata secondo i dettami del protocollo internazionale Homeland Security.-

Per questo la polizia «di prossimità» può rappresentare il primo passo per la realizzazione della polizia «di comunità», intesa come la reale collaborazione di tutte le istituzioni responsabili di qualche aspetto della “sicurezza sociale”, evitando la compartimentazione tra gli enti territoriali, preposti alla prevenzione sociale e quelli deputati alla prevenzione e repressione criminale (Forze di Polizia a competenza generale, Prefetture, Magistratura), è avvertita da tutti i livelli della società civile.

Quindi come si evince da questa analisi, visto la recrudescenza della microcriminalità, cancro del tessuto sociale urbano, visto il sempre più crescente rischio di fenomeni terroristici, visto la necessità di aumentare la sicurezza territoriale per una veloce ripresa economica, nel principio di Safety e Security, è necessario essere lungimiranti e guardare oltre, cosa che non si è fatta con la circolare del 19 us qui intesa riscritta, la quale dimentica altri atti precedenti sia di diritto che normativo, tra i quali l’obbligo di denuncia/segnalazione di ogni reato perseguibile di ufficio, obbligo che è intrinseco appieno nel concetto di collaborazione nel controllo del territorio ai fini della sicurezza urbana.

La circolare de equo, qui intesi riscritta come anzidetto, è una "follia" istituzionale sotto il profilo tecnico giuridico, perché gli obblighi derivanti dalla qualità di incaricato di pubblico servizio, nella fattispecie inerenti l’opera delle GPG-IPS durante il loro turno di servizio, come anzidetto, possono rientrare, anzi rientrano nel principio di controllo del territorio essendo un obbligo di legge e non una facoltà, quindi la circolare è contraria alla legge vigente esprimendo un limite / ordine contrastante, ponendo non solo in confusione ancor più gli operatori, ma soprattutto li pone a rischio di un illecito penale qualora durante l’espletamento del servizio incorressero in tali omissioni, in quanto obbligo di legge.

A tal fine è necessario specificare ulteriormente come con l’espressione sicurezza sussidiaria si intendono quelle attività rivolte ad evitare danni o pregiudizi alla libera fruizione dei beni, anche immateriali, svolte da soggetti privati (autorizzati), ad integrazione di quelle assicurate dagli ufficiali e dagli agenti di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, e che la legge non riserva alla forza pubblica o a soggetti investiti di pubbliche funzioni.

La nozione generale di sicurezza sussidiaria si riferisce ad interessi che, proprio per la circostanza di essere diversi da quelli primari, non postulano l’esercizio di speciali poteri autoritativi o coercitivi e, pertanto, possono essere assegnati, sia pure a certe condizioni e con l’osservanza di certi limiti, non alla forza pubblica ma a soggetti privati (autorizzati).

La sicurezza sussidiaria può avvalersi, conseguentemente, del concorso offerto dagli istituti di vigilanza privata e di investigazione privata nonché dell’ausilio delle guardie particolari giurate.

Si determina, così, un deciso sviluppo delle attività di sicurezza esperibili da soggetti privati, idoneo a valorizzare ed implementare le professionalità di settore. 

Tra l’altro, tale contributo integrativo, oltre a rendere più proficua l’attività complessiva di vigilanza e controllo del territorio, consente il recupero di forze di polizia da destinare a compiti diversi, così concorrendo tutti insieme alla polizia di prossimità in un sistema di sicurezza integrato e proattivo.

Altresi giova ricordare le origini del sistema della sicurezza sussidiaria possono farsi risalire alla Legge di Pubblica Sicurezza 20 marzo 1865, n. 2248, che costituisce il primo riconoscimento, da parte dello Stato unitario, della possibilità di ricorrere all’utilizzo di soggetti privati ai fini della vigilanza e della custodia di beni immobili. 

L’art. 7 della Legge suddetta, più precisamente, permetteva ai privati di “deputare guardie particolari per la custodia delle loro terre”, previa approvazione dell’autorità prefettizia.

La legislazione successiva, sino al primo decennio del secolo scorso, si è concretizzata in una serie di interventi attraverso i quali è andato, progressivamente, consolidandosi un vero e proprio diritto dei cittadini di ricorrere a soggetti privati per la vigilanza e la custodia dei beni di loro proprietà; in tale periodo, si è anche delineato lo status giuridico delle guardie giurate. 

In particolare, la L. 21 dicembre 1890, n. 7321 ha esteso la possibilità di ricorrere a soggetti privati anche da parte dei Comuni e dei “Corpi morali”; la L. 31 agosto 1907, n. 690 (Testo Unico sugli Ufficiali ed Agenti di pubblica sicurezza) ha riaffermato tale possibilità, riconoscendo ai singoli cittadini, ai Corpi morali e ai Comuni la possibilità di richiedere, per la custodia delle loro proprietà, l’approvazione della nomina di “guardie particolari giurate”.

Con il successivo R.D. 4 giugno 1914, n. 562, sono stati regolamentati gli “istituti di vigilanza e custodia della proprietà mobiliare ed immobiliare altrui”.

La produzione normativa sviluppatasi nel ventennio mussoliniano si rivela di notevole importanza per la comprensione dell’evoluzione complessiva della disciplina degli istituti di vigilanza privata. Il Titolo IV del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza approvato con R.D. 6 novembre 1926, n.1848 ha fatto definitiva chiarezza sulle categorie giuridiche utilizzabili ai fini del corretto inquadramento delle guardie particolari giurate ed ha provveduto ad un riordino sistematico della normativa stratificatasi, in precedenza, in maniera piuttosto alluvionale.

Le norme contemplate nel richiamato R.D. finiranno, poi, per essere quasi integralmente riprodotte nel T.U.L.P.S. approvato con R.D. 18 giugno 1931, n. 773 e nel relativo Regolamento di esecuzione, approvato con R.D. 6 maggio 1940, n. 635, che, come è noto, costituiscono l’ordinamento ancora oggi vigente, sino poi ad arrivare agli obblighi di legge attuali con la qualità di incaricato di pubblico servizio.

Secondo un ormai consolidato indirizzo giurisprudenziale, inoltre, le guardie particolari giurate assumono la qualità di pubblici ufficiali allorché si trovino ad esercitare funzioni di polizia giudiziaria o allorché prestino la loro opera a richiesta dell’autorità, secondo quanto espressamente disposto dall’art. 139 T.U.L.P.S. nonché da numerosi atti passati in giudicato tra Cassazione e Consiglio di Stato, forse dimenticati nella circolare del 19 dicembre 2019?

E’ evidente che le predette qualificazioni tendono a corroborare la tutela penale dei soggetti che svolgono il pubblico servizio o per circostanze ad assumere tali qualificazioni seppur pro tempore da parte di soggetti terzi.

“La sicurezza non è tanto uno stato di quiete, un equilibrio da proteggere mediante la prevenzione e la repressione delle azioni destinate a turbarlo; nei tessuti urbani dominati dall’insicurezza, la sicurezza è piuttosto una percezione cui tendere attraverso l’azione congiunta dei soggetti chiamati a produrla” - 
M.Bouchard, Le risposte possibili alla criminalità diffusa - Violante. 

Quindi in conclusione, 

La circolare ultima è un atto "grave" che annulla ogni processo di ammodernamento del sistema sicurezza italiano, annulla ogni sforzo posto in essere dagli Istituti ed ogni sacrificio degli operatori, che sono stanchi di essere alla mercé di un sistema che li odia e sfrutta, gli stessi attendono da anni una giusta riforma, senza dimenticare il tributo in tema di sangue.

Le Guardie Giurate D’Italia non sono figli di un Dio minore, le Guardie Giurate meritano rispetto come tutti gli operatori delle Forze Dell’Ordine, come ogni lavoratore, perché anche loro ogni giorno si sporcano le mani in questa società contribuendo con il loro operato ed a volte sacrificio al sistema di garanzia e tenuta dello Stato Democratico della Repubblica Italiana, il loro sangue è uguale a quello degli operatori istituzionali e di ogni altro cittadino. 

Auspicando un Vs Illustre interessamento, forte anche dei suoi precedenti ruoli istituzionali, nell'auspicio di aver fatto cosa gradita con questa umile riflessione, mi è gradita l'occasione per porgere a Sua Eccellenza i miei più cordiali saluti. 


            ONE WORD ONE VISION 
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EP

domenica 5 gennaio 2020

VIMINALE contro GUARDIE GIURATE atto 2°

La polizia di prossimità incarna il concetto di una «sicurezza partecipata», che si estende oltre i fatti penalmente rilevanti, sino a comprendere manifestazioni di diverso genere, ma che incidono sulla tranquillità sociale e sulla percezione stessa della sicurezza: con ciò si vuol dire che nelle moderne società occidentali, visto l'alto livello di complessità interna delle medesime, un'efficace opera di prevenzione penale o dei fenomeni devianti, necessita del concorso fattivo di tutti i soggetti - pubblici e privati - per privati intendasi gli operatori del comparto sicurezza privata, cioè le Guardie Giurate già Incaricati di Pubblico Servizio, che con il loro intervento possono rendere più efficace il lavoro delle forze di polizia, realizzando così il modello di sicurezza integrata secondo i dettami del protocollo internazionale Homeland Security. 
Per questo la polizia «di prossimità» può rappresentare il primo passo per la realizzazione della polizia «di comunità», intesa come la reale collaborazione di tutte le istituzioni responsabili di qualche aspetto della “sicurezza sociale”, evitando la compartimentazione tra gli enti territoriali, preposti alla prevenzione sociale, e quelli deputati alla prevenzione e repressione criminale (Forze di Polizia a competenza generale, Prefetture, Magistratura), è avvertita da tutti i livelli della società civile.
Quindi come si evince da questa analisi, visto la recrudescenza della microcriminalità, cancro del tessuto sociale urbano, visto il sempre più crescente rischio di fenomeni terroristici, visto la necessità di aumentare la sicurezza territoriale per una veloce ripresa economica, nel principio di Safety e Security, è necessario essere lungimiranti e guardare oltre, sempre se tali alti funzionari ne sono capaci, visto la circolare del 19 us qui intesa riscritta, la quale dimentica altri atti precedenti sia di diritto che normativo, tra i quali l'obbligo di denuncia/segnalazione di ogni reato perseguibile di ufficio, obbligo che è intrinseco appieno nel concetto di collaborazione nel controllo del territorio ai fini della sicurezza urbana. 
Le Guardie Giurate meritano rispetto come tutti gli operatori delle Forze Dell'Ordine, perché anche loro ogni giorno si sporcano le mani in questa società contribuendo con il loro operato ed a volte sacrificio al sistema di garanzia dello Stato Democratico della Repubblica Italiana.
La circolare de equo, qui intesi riscritta, è una follia istituzionale sotto il profilo tecnico giuridico, perché gli obblighi derivanti dalla qualità di incaricato di pubblico servizio, nella fattispecie inerenti l'opera delle GPG-IPS durante il loro turno di servizio, come anzidetto, possono rientrare nel principio di controllo del territorio essendo un obbligo di legge e non una facoltà, quindi la circolare è contraria alla legge vigente esprimendo un limite / ordine contrastante, ponendo non solo in confusione ancor più gli operatori, ma soprattutto li pone a rischio di un illecito penale qualora durante l'espletamento del servizio incorressero in tali omissioni, in quanto obbligo di legge.
A tal fine è necessario specificare ulteriormente come con l’espressione sicurezza sussidiaria si intendono quelle attività rivolte ad evitare danni o pregiudizi alla libera fruizione dei beni, anche immateriali, svolte da soggetti privati, ad integrazione di quelle assicurate dagli ufficiali e dagli agenti di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, e che la legge non riserva alla forza pubblica o a soggetti investiti di pubbliche funzioni. 
La nozione generale di sicurezza sussidiaria si riferisce ad interessi che, proprio per la circostanza di essere diversi da quelli primari, non postulano l’esercizio di speciali poteri autoritativi o coercitivi e, pertanto, possono essere assegnati, sia pure a certe condizioni e con l’osservanza di certi limiti, non alla forza pubblica ma a soggetti privati. 
La sicurezza sussidiaria può avvalersi, conseguentemente, del concorso offerto dagli istituti di vigilanza privata e di investigazione privata nonché dell’ausilio delle guardie particolari giurate. 
Si determina, così, un deciso sviluppo delle attività di sicurezza esperibili da soggetti privati, idoneo a valorizzare ed implementare le professionalità di settore. Tra l’altro, tale contributo integrativo, oltre a rendere più proficua l’attività complessiva di vigilanza e controllo del territorio, consente il recupero di forze di polizia da destinare a compiti diversi, così concorrendo tutti insieme alla polizia di prossimità in un sistema di sicurezza integrato e proattivo. 
Altresi giova ricordare le origini del sistema della sicurezza sussidiaria possono farsi risalire alla Legge di Pubblica Sicurezza 20 marzo 1865, n. 2248, che costituisce il primo riconoscimento, da parte dello Stato unitario, della possibilità di ricorrere all’utilizzo di soggetti privati ai fini della vigilanza e della custodia di beni immobili. L’art. 7 della Legge suddetta, più precisamente, permetteva ai privati di “deputare guardie particolari per la custodia delle loro terre”, previa approvazione dell’autorità prefettizia. 
La legislazione successiva, sino al primo decennio del secolo scorso, si è concretizzata in una serie di interventi attraverso i quali è andato, progressivamente, consolidandosi un vero e proprio diritto dei cittadini di ricorrere a soggetti privati per la vigilanza e la custodia dei beni di loro proprietà; in tale periodo, si è anche delineato lo status giuridico delle guardie giurate. In particolare, la L. 21 dicembre 1890, n. 7321 ha esteso la possibilità di ricorrere a soggetti privati anche da parte dei Comuni e dei “Corpi morali”; la L. 31 agosto 1907, n. 690 (Testo Unico sugli Ufficiali ed Agenti di pubblica sicurezza) ha riaffermato tale possibilità, riconoscendo ai singoli cittadini, ai Corpi morali e ai Comuni la possibilità di richiedere, per la custodia delle loro proprietà, l'approvazione della nomina di “guardie particolari giurate”. 
Con il successivo R.D. 4 giugno 1914, n. 562, sono stati regolamentati gli “istituti di vigilanza e custodia della proprietà mobiliare ed immobiliare altrui”. 
La produzione normativa sviluppatasi nel ventennio mussoliniano si rivela di notevole importanza per la comprensione dell’evoluzione complessiva della disciplina degli istituti di vigilanza privata. Il Titolo IV del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza approvato con R.D. 6 novembre 1926, n.1848 ha fatto definitiva chiarezza sulle categorie giuridiche utilizzabili ai fini del corretto inquadramento delle guardie particolari giurate ed ha provveduto ad un riordino sistematico della normativa stratificatasi, in precedenza, in maniera piuttosto alluvionale. 
Le norme contemplate nel richiamato R.D. finiranno, poi, per essere quasi integralmente riprodotte nel T.U.L.P.S. approvato con R.D. 18 giugno 1931, n. 773 e nel relativo Regolamento di esecuzione, approvato con R.D. 6 maggio 1940, n. 635, che, come è noto, costituiscono l’ordinamento ancora oggi vigente, sino poi ad arrivare agli obblighi di legge attuali con la qualità di incaricato di pubblico servizio. 
Secondo un ormai consolidato indirizzo giurisprudenziale, inoltre, le guardie particolari giurate assumono la qualità di pubblici ufficiali allorché si trovino ad esercitare funzioni di polizia giudiziaria o allorché prestino la loro opera a richiesta dell’autorità, secondo quanto espressamente disposto dall’art. 139 T.U.L.P.S. nonché da numerosi atti passati in giudicato tra Cassazione e Consiglio di Stato, forse dimenticati nella circolare del 19 dicembre 2019? 
E’ evidente che le predette qualificazioni tendono a corroborare la tutela penale dei soggetti che svolgono il pubblico servizio o per circostanze ad assumere tali qualificazioni seppur pro tempore da parte di soggetti terzi. 

“La sicurezza non è tanto uno stato di quiete, un equilibrio da proteggere mediante la prevenzione e la repressione delle azioni destinate a turbarlo; nei tessuti urbani dominati dall’insicurezza, la sicurezza è piuttosto una percezione cui tendere attraverso l’azione congiunta dei soggetti chiamati a produrla” 
M.Bouchard, Le risposte possibili alla criminalità diffusa in <<Storia d’Italia Annali 12 – La Criminalità, (a cura di Luciano Violante). >>

EP 

Redazione VaresePress@ Roma 
Rubrica Sicurezza Nazionale@