LA BUFALA DI STATO DEL GAS!
Funziona così.
La Russia estrae gas e ce lo vende, diciamo a 10 euro al metrocubo.
L'Eni lo compra dai russi e ce lo rivende a noi cittadini diciamo a 12 euro.
Tutto chiaro?
Beh, scordatevelo: così funzionava in passato.
Adesso la Russia continua a vendere a 10 euro, ma il prezzo di vendita è determinato da una borsa valori che sta in Olanda, borsa che come tutte le borse è soggetta ad oscillazioni "di mercato.
Ovvero se il "mercato" ritiene che il prezzo giusto, sulla base di compra-vendite, sia 40 euro, allora l'Eni ci rivende il gas a 40 euro al metrocubo.
Ma come mai il gas viene valutato dal mercato 40 euro, pur costando 10 euro ed essendo le quantità estratte e vendute ESATTAMENTE LE STESSE?
Perché il "mercato" prevede, o immagina, o auspica, una futura scarsità del bene-gas e quindi alza i prezzi, malgrado il fatto che le quantità di gas, lo ripeto, siano le stesse.
Eni ci straguadagna (come sappiamo stanno quadruplicato gli utili), così come tutte le aziende del settore.
Gli Stati, attraverso l'imposizione fiscale sul gas, ci guadagnano altrettanto.
Per i russi non cambia nulla, ma tanto loro sono cattivissimi quindi ce ne freghiamo.
Indovinate un po' chi è che la prende in quel posto?
Però abbiamo qualcuno che ci tutela: i politici.
I quali stanno elaborando un arditissimo piano di tutela dei cittadini: mettere un tetto al prezzo del gas!
Ma come farai a vendere a 15 euro, per dire, qualcosa che vale 40?
Semplice! Qualcuno ci metterà i 25 euro di differenza!
E chi sarà questo qualcuno? Ovvio, i politici posseggono come leva solo lo Stato, e quindi sarà Pantalone a metterci la differenza.
Adesso, per verificare se mi avete seguito nel ragionamento, la domandona finale:
Chi è che continuerà a prenderla in quel posto, sempre lo stesso posto, là dove non brilla mai il sole?”
Rendetevi conto: ENI, il cui azionista di maggioranza relativa è lo Stato italiano, presente nel capitale sociale col 30%, sta approfittando della crisi Ucraina per parassitare la comunità italiana! La guerra è solo un pretesto, gli aumenti erano scattati già prima.
Qui c'è un disegno per distruggere l'economia europea.
Tutto pianificato.
Nessuno interroga il Parlamento, visto che è socio di Eni, lo stesso Stato.
#vediamosecosilacapite #25settembre2022 #cambiareinteramente
IL PATRIOTA