sabato 30 dicembre 2017

Minniti, G8, i ragazzi del 780 e Strasburgo!

In merito ai poliziotti condannati in via definitiva, come quelli dei fatti del G8, come quelli della Sezione Narcotici della Questura di Genova e molti altri,

Premesso che,

La disciplina in tema di sanzioni disciplinari al personale della pubblica amministrazione è contenuta nel D.P.R. 25 ottobre 1981, n. 737. La norma di riferimento nel caso di specie è l’art. 7: Destituzione

La destituzione consiste nella cancellazione dai ruoli dell'appartenente ai ruoli dell'Amministrazione della pubblica sicurezza la cui condotta abbia reso incompatibile la sua ulteriore permanenza in servizio.

La destituzione è inflitta:

-per atti che rivelino mancanza del senso dell'onore o del senso morale;

-per atti che siano in grave contrasto con i doveri assunti con il giuramento;

-per grave abuso di autorità o di fiducia;

-per dolosa violazione dei doveri che abbia arrecato grave pregiudizio allo Stato, all'Amministrazione della pubblica sicurezza, ad enti pubblici o a privati;

-per gravi atti di insubordinazione commessi pubblicamente o per istigazione all'insubordinazione;

-per reiterazione delle infrazioni per le quali è prevista la sospensione dal servizio o per persistente riprovevole condotta dopo che siano stati adottati altri provvedimenti disciplinari;

-per omessa riassunzione del servizio, senza giustificato motivo, dopo cinque giorni di assenza arbitraria.

La destituzione è inflitta con le stesse modalità previste per la sospensione dal servizio.

La destituzione è la più grave sanzione disciplinare che possa essere inflitta ad un agente della Polizia di Stato.

Con l’irrogazione di questa sanzione cessano i rapporti di lavoro tra l’agente di polizia e la Pubblica Amministrazione a causa della condotta del primo,tale da rendere totalmente incompatibile la sua permanenza in servizio.

Visto e considerato ciò,

Credo sia legittimo interrogare il Ministero degli Interni dopo le condanne definitive aggravate dall'interdizione dai pubblici uffici, seguite da un ingiusta reintegra di tali soggetti la cui condotta avrebbe dovuto prevedere esclusivamente la destituzione (licenziamento) visto le gravi colpe incompatibili con la qualità di appartenente alla Polizia di Stato in tutela delle Istituzioni rappresentate ed in rispetto dei ligi ai propri doveri e giuramenti, nonché, in rispetto dei vincitori ed Idonei non vincitori arbitrariamente ed illegittimamente non arruolati come i ragazzi del 780, che attendono GIUSTIZIA da quasi 20 anni, nonostante il sotto organico del corpo sia pari 18mila unità.

Credo che l'Europa, per tale ed illegale condotta deplorevole sotto ogni profilo, non premi il nostro Paese, anzi credo che Strasburgo presso la Corte dei Diritti Umani condannera' l'Italia per questa grave condotta, almeno che non voglia il governo destituire tutti i condannati reintegrati e arruoli i ragazzi del 780 ai quali ha rubato il futuro e il sogno di servire il proprio paese con tutti gli onori, sicuramente meglio di chi ha tradito il giuramento prestato.

Vogliamo Giustizia

EP
Politica per il Popolo Italiano

venerdì 29 dicembre 2017

XVII Legislatura - Non è Finita


Legislatura finita?

Mattarella mantiene Gentiloni in carica?

Legislatura finita, MATTARELLA mantiene Gentiloni in carica, resta premier al di lá dell´ordinaria amministrazione, per le gestioni piú importanti e urgenti e.......non solo......disegno pericoloso.....!!!!

Roma, 28 dicembre 2017 (askanews)

Un governo che rimanga in carica per i provvedimenti piú importanti e per le cose urgenti, in attesa che si svolgano le elezioni e si formi un nuovo esecutivo.

E´questo quanto il Capo dello Stato, Sergio MATTARELLA avrebbe indicato oggi al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, salito al Quirinale per dichiarare chiuso il suo mandato e di fatto concludere la XVII legislatura.

Senza dimettersi.

Gentiloni é salito al Colle nel primo pomeriggio, dopo la consueta conferenza stampa di fine anno, dove aveva sostanzialmente anticipato ai giornalisti la sua posizione.

Il Presidente, come lasciato intendere nelle scorse settimane, non ha chiesto a Gentiloni le sue dimissioni, ma considerando anche le difficoltá evidenti per il raggiungimento di una nuova maggioranza dalle elezioni del 4 marzo, come deciso dal consiglio dei ministri.... per questo lo ha confermato in carica per affrontare e gestire le cose urgenti, per affrontare provvedimenti importanti da approvare, a partire dal Def previsto per aprile e dalla gestione delle crisi internazionali.

Una soluzione, questa del mantenere Gentiloni fattivamente in carica al di lá della consueta ordinaria amministrazione, che sembra essere necessaria per mantenere un premier nel pieno esercizio delle sue funzioni e in grado di affrontare ogni questione si proponesse.

Anche strettamente politica.

Sembra essere oramai altamente improbabile infatti che dopo il 4 marzo nessun partito potrá raggiungere la maggioranza richiesta dalla legge elettorale per poter esprimere un governo.

Questo comporterebbe l´ impossibilitá di dare al Paese un nuovo esecutivo, lasciando l´Italia in una situazione di perenne, instabile campagna elettorale.

In tal caso inoltre servirebbero nuove consultazioni da parte del Capo dello Stato dopo le elezioni del 4 marzo, per individuare una maggioranza a sostegno di un nuovo governo, nuove trattative tra i partiti e possibili nuove elezioni: a giugno-luglio (come alcuni giá sollecitano, anche se la scadenza appare particolarmente difficile), oppure a ottobre-novembre.

Per arrivare a questo periodo quindi sarebbe necessario in ogni caso la presenza di un governo presente e nei pieni poter per gestire il Paese e alcune indifferibili scadenze.

Fdv 20171228T203900Z

Ora a prescindere alcune considerazioni tecniche, ciò appare come il risultato di un accordo politico trasversale, tra tutte le componenti politiche del governo, visto che nessuno probabilmente supererà il 43%, quindi in previsione di ciò la mal politica tutta senza distinzione e dignità si autotutela.
Questo è un ulteriore attentato alla Democrazia e alla Costituzione Italiana.

Italiani dove siete?

EP
Politica per il Popolo Italiano

mercoledì 27 dicembre 2017

Polizia di Stato e Politica Italiana

In questi giorni un governo illegittimo e contra legem con un colpo di coda ha completato la reintegra dei poliziotti CONDANNATI per i gravi fatti del G8 di Genova.
Alcune di queste reintegre hanno visto la nomina a vicedirettore della DIA uno di questi funzionari, ex vicedirettore all'epoca dei fatti dello SCO, poi un ex Digos alla Direzione Compartimentale PolStrada. 
Ancora una volta la casta si protegge (?) in barba alla legge e costituzione italiana, che non hanno più valore e non sono uguali per tutti.
Lo sdegno nasce dal fatto che per entrare nelle FF. OO. devi avere la fedina penale pulita, poi se delinqui e disonori l'uniforme vieni reintegrato con gli onori, alla faccia di tutti i POLIZIOTTI onesti e ligi al dovere e dulcis in fundo alla faccia di tutti quei vincitori e/o inv non arruolati, a causa di una incostituzionale libertà del Ministero degli Interni, come fu per i ragazzi del 780.
Questo è solo uno dei tanti casi di illegalità, basti ricordare sempre a Genova il caso dell'ex squadra antidroga, come tanti e tanti altri, i cui dossier ormai è necessario consegnarli all'Europa con l'augurio di veder ristabilita la LEGALITÀ nella Polizia di Stato.

EP
Politica per il Popolo Italiano

domenica 10 dicembre 2017

DESTRA SOCIALE, FALSI MITI e STORIA CONTEMPORANEA.

La “destra sociale” esprime una cultura politica e una visione del mondo di orientamento comunitario, che cerca di fondere e valorizzare nella sua azione politica l’unità nazionale, il senso dello Stato, i valori della famiglia, dei corpi intermedi (come associazioni, gruppi politici, ordini professionali…) e delle comunità locali.
In Italia la "destra sociale" ha avuto come riferimenti culturali l'esperienza del Sansepolcrismo, del Fascismo Sociale (Carta del Lavoro, sindacalismo fascista, legislazione sociale fascista) e legate anche agli  aspetti rivoluzionari e anticapitalisti, che puntavano ad un cambiamento della società in senso maggiormente spirituale, razionalmente egualitario, e pauperistico, nell'ambito della ricerca della "terza via".
La "destra sociale" è per la fiscalità monetaria proposta dal poeta Ezra Pound e successivamente dal professor Giacinto Auriti.
Pur avendo un fondamento laico ed annoverando tra le proprie file anche aderenti atei, la destra sociale riconosce l'importanza fondamentale dei valori solidaristici cristiani nella storia dell'Europa e del suo popolo, con particolare riferimento alle encicliche sociali come la Rerum Novarum e Quadragesimo Anno, li concilia con le tradizioni pre-cristiane locali e rispetta qualunque credo religioso che non contrapponga ma accomuni gli uomini nella loro ricerca di una spiritualità.
Tra le varie anime della destra, quella sociale rappresenta la più tollerante nei confronti dell'intervento statale nell'economia, finalizzato alla correzione del liberismo puro, in favore delle classi sociali più disagiate. 
Nel suo ramo più estremo invece punta all'annullamento del disagio sociale tramite l'appianamento delle differenze economiche tra persone, realizzabile tramite la "socializzazione". 
Quest'ultima è quasi in antitesi con la precedente definizione, in quanto portata ad eliminare perfino i classici organi statali per sostituirli con equivalenti organizzazioni corporative basate sull'idea socializzatrice in un'ottica di affidamento sulla base di appalti privati anziché di elezioni o di lottizzazione politica. 
La visione dello stato fondato sulle corporazioni economiche e sociali, anziché sulla democrazia rappresentativa elettiva, trovano le proprie radici direttamente nelle idee del fascismo originario.
La "destra sociale" è una posizione ideologica e politica nell'ambito dell'ideologia della destra, che viene coniugata con la giustizia sociale.
Si caratterizza per una visione partecipativa della politica e per contenuti programmatici nel campo dell'economia politica, che possono anche fare riferimento al corporativismo fascista o alla socializzazione della RSI.
In campo politico è vicina al comunitarismo, all'identitarismo e al conservatorismo nazionale, ma non al conservatorismo classico, rifiutando le idee liberali.
Da qui, la difficoltà che spesso abbiamo trovato nel definire questa particolare famiglia politica a cui apparteniamo: la Destra Sociale.
Il flusso della vita e della politica non si lasciano imbrigliare in rigide categorie di pensiero.
La Destra Sociale ha una dimensione comunitaria e partendo da questa caratterizzazione “comunitaria”, la destra sociale ritiene che per dare un progetto storico alla nostra comunità nazionale, sia necessario sviluppare una politica economica e sociale basata sui principi della partecipazione e della solidarietà.
Per questo,
La cultura comunitaria ed infine, la cultura della partecipazione che valorizza il ruolo della mobilitazione e del coinvolgimento, appunto, dei gruppi intermedi e delle categorie sociali nella dinamiche e nelle scelte della politica.
Proprio su questo terreno si gioca la differenza tra l’identità di una destra di orientamento “sociale” e quella di una destra “liberale” o, meglio, individualista.
La "destra sociale" è profondamente convinta che le comunità nazionali, unità di lingua, cultura, storia, abbiano un proprio ruolo anche nell’epoca della globalizzazione. 
Anche in questo ambito il pensiero liberale spesso dimentica che l’uomo è situato: storicamente, culturalmente, geograficamente. 
Non tener conto di questo, come spesso fa il cosmopolitismo, che fa da ideologia portante di questa globalizzazione, crea l’illusione di un individuo astratto dotato di falsa libertà assoluta e di diritti universalmente validi: utopia che sempre più spesso naufraga scontrandosi con la realtà in questa Europa lontana da questi principi.
Solo la politica può dare un ruolo, una missione e una prospettiva a ogni singolo popolo, ad essa spetta la necessità di difendere, nel libero gioco delle relazioni internazionali, lo specifico interesse nazionale di ogni singolo popolo di qui il valore assoluto della "destra sociale".
La "destra sociale" deve riuscire, nell’ambito della compagine di governo, a costruire una strategia di azione politica che sia in grado di fare quattro cose: innanzitutto, governare secondo un vero principio di sussidiarietà la riforma regionalista e le tante differenze locali che esistono all’interno del nostro territorio; secondo, rivendicare un equilibrio dell’interesse nazionale in Europa; terzo produrre una idea italiana dell’Europa, incrociando questa idea con l’interesse nazionale e con la proiezione mediterranea dell’Europa.
La "destra sociale" è, una destra che è in grado di dispiegare nell’azione di governo il proprio principio di coesione sociale secondo il meccanismo/valore della partecipazione, declinando a sua volta la partecipazione secondo il principio della sussidiarietà, un grande principio che come mai in questo momento storico è necessario applicare per salvare il Popolo Italiano da quelle becere ed ottuse politiche che sino ad oggi tutti coloro al governo hanno posto in essere tradendo il Popolo Italiano e i Valori Costituzionali della NAZIONE.
In conclusione,
si ritiene che ad oggi ancora non ci sia un movimento politico trainante questi valori e principi, per tal motivo rivolgo un appello a tutti i veri PATRIOTI D'ITALIA  ad unire tutte quelle FORZE che si identificano nei VALORI di DESTRA SOCIALE  su richiamati, nella battaglia IDENTITARIA  al fine riprendere in mano le redini della NOSTRA ITALIA.............GOVERNANDO CON I NOSTRI VALORI di DESTRA SOCIALE!
EP
Politica per il Popolo ITALIANO





TRUMP e GERUSALEMME


In questi giorni si discute molto della scelta del Presidente USA, la quale ha di fatto interrotto un processo di pace già di per se molto complicato.
Seppur concordo con la linea politica del Presidente Trump, che ho avuto l'onore di conoscere personalmente anche se in altra veste, su questo argomento non sono in linea, in quanto credo fermamente che tale agire risulta come i fatti di cronaca dimostrano, destabilizzante non solo per il processo di pace, in quell'intero quadrante ove andava invece utilizzato il principio di stabilità.
Non vorrei che dietro a questa azione "politica" ci siano altri scopi per i quali auspico un intervento delle "intelligence" internazionali al fine di comprendere e risolvere la situazione, che potrebbe essere una mina per la sicurezza internazionale.
Ricordiamoci che il problema sicurezza internazionale non è a rischio solo per l'Isis.


EP
Politica per il Popolo Italiano




Fascismo ed Ignoranza Politica

Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad una kermesse di soggetti "politici" attualmente al governo, direi tutti senza distinzione alcuna, protestare o sostenere manifestazioni contro il fascismo, definito la cosa nera per terrorizzare il Popolo Italiano.

Or bene, costoro da Sx a CDX, sono degli IGNORANTI, perché non conoscono la storia del fascismo e dei valori fondanti tale principio, tutti raggruppati in un termine, nazional socialismo.

Il nazional socialismo, fonda principi come:

Sovranità della Nazione

Sovranità Monetaria

Tutela Sociale

Lavoro

Assistenza Sanitaria e Sociale

Previdenza

Assistenza Abitativa

Sicurezza Territoriale e Nazionale

Ecc.

Il tutto ovviamente è in primis riservato al popolo italiano, il quale per diritto costituzionale è sovrano, a cui gli attuali governanti, grazie ai patti del Nazareno, alle finte opposizioni, hanno tolto e toglieranno questa sovranità, per la quale i padri costituenti sono morti; mentendo al Popolo Italiano, perché non è vero che la Costituzione Italiana ha bisogno di riforme, perché la Costituzione Italiana è una delle più lungimiranti a confronto di altre, ma ha un difetto, la Tutela del Popolo Italiano!

Ecco perché quei valori appartenenti alla Destra Sociale Italiana....oggi più che mai sono indispensabili al governo della nostra Nazione, L'Italia.

EP
Politica per il Popolo Italiano

giovedì 7 dicembre 2017

M5S, PD e ....................!!!

Voci di corridoio, ci dicono che il candidato premier Di Maio ha annunciato:

"Dopo le elezioni, pronti ad un accordo con la sinistra e ................."

I grillini forse avendo realizzato che non riusciranno a superare il 42%, han pensato di lavorare ad un'alleanza con Bersani e D'Alema, per sostenere un governo TECNICO guidato da Grasso, con un programma comune su riforme e immigrazione, ancora, al fine di approvare lo "Ius Soli", strumento normativo pericoloso per la sicurezza nazionale.

Bastaaaaa, L'Italia non ha bisogno di un altro patto del Nazareno, ma ha bisogno di Politiche Social Nazionaliste ispirate alla Destra Sociale, con pilastri fondanti come il Nazionalismo, il Diritto al Lavoro, il Diritto di Famiglia/Natalità, il Diritto a giuste Politiche Economiche, il Diritto D'Impresa; termini e punti programmatici uniti in un unico progetto, SOVRANITÀ ITALIA.

#PRIMAITALIA #PRIMAFIGLIITALIA

EP
POLITICA PER IL POPOLO ITALIANO

martedì 5 dicembre 2017

I Valori della Destra Sociale Italiana

Il rispetto delle idee altrui, passa inevitabilmente per il rispetto delle proprie con relativa onestà intellettuale.

I valori della Destra Sociale Italiana non sono rappresentati in alcun modo dai poltronari che oggi si ergono a leader nel cdx rinnegando perfino il proprio passato, questo significa che coloro hanno un solo scopo, la Poltrona.

Chi invece ha a cuore L'Italia con un credo e bagaglio di valori, viene etichettato come estremista o con altri termini volti ad incutere terrore; ma chi crede in quei valori, ciò non teme, perché lo scopo è più Nobile e Grande, Salvare la Ns Italia e gli ITALIANI!

#PRIMAITALIA #PRIMAFIGLIITALIA

EP
Politica per il Popolo Italiano

domenica 3 dicembre 2017

Italia e Destra Sociale Italiana

Le prossime azioni di Governo, post elezioni e per il quale sogno un governo di Destra Sociale, dovrebbero essere, l'Abolizione della Legge Fornero,  l'Abolizione del Jobs Act con la reintroduzione art.18/300-70.

Queste norme e l'abrogazione dell'art.18 sono state norme inutili alla ripresa economica e la loro eliminazione/reintroduzione, per l'art.18, sono misure sociali necessarie non solo al consenso elettorale ma sono indispensabili al sistema paese, in quanto la fidelizzazione della forza lavoro al sistema produttivo è fondamentale alla ripresa del paese ed all'uscita dall'Europa,  questa Europa Fallimentare; con una progressiva defiscalizzazione per le imprese operanti sul territorio nazionale, rendendo conveniente l'export e la produzione di Brand Made in Italy.

Le prossime elezioni nazionali sono l'ultima opportunità per il POPOLO ITALIANO di salvarsi abbandonando la partitocrazia, puntando sui veri Patrioti Italiani, portatori di quei valori di Destra Sociale di cui la nostra Italia ha bisogno......da cui però aspettiamo un segnale. 

Insieme per L'Italia

EP
Politica per il POPOLO ITALIANO

mercoledì 29 novembre 2017

Istituto Comprensivo di Marcellina - Rm

Diritto allo Studio & Diritto Costituzionale

SCUOLA PUBBLICA ne conosciamo il significato? 

Nel mese di Agosto c.a., a seguito di notizie sull'obbligo di acquisto delle uniformi per l'Istituto Comprensivo di Marcellina - Rm, visto e considerato l'assenza di un sondaggio o referendum tra i genitori, il consiglio d'istituto deliberava tale obbligo in violazione dei più semplici diritti delle famiglie dei Studenti, nonché degli art. 33 e 34 della Costituzione Italiana, qui integralmente riscritti, visto e considerato che in data 29/11/17 la neo preside sostiene la legittimità costituzionale della delibera in questione legandola a doppio filo con l'iscrizione all'anno scolastico successivo presso la Scuola Pubblica;

Quindi visti,

"Gli articoli 33 e 34 della CostituzioneConcretamente, l’opera di promozione culturale si svolge garantendo:—   la libertà di insegnamento (art. 33, comma 1 Cost.);—   la presenza di scuole statali per tutti i tipi, ordini e gradi di istruzione (art. 33, comma 2 Cost.);— il libero accesso all’istruzione scolastica, senza alcuna discriminazione (art. 34, comma 1 Cost.);—    l’obbligatorietà e gratuità dell’istruzione dell’obbligo (art. 34, comma 2 Cost.);—     il riconoscimento del diritto allo studio anche a coloro che sono privi di mezzi, purché capaci e meritevoli mediante borse di studio, assegni ed altre provvidenze da attribuirsi per concorso (art. 34, comma 3 Cost.);—      l’ammissione, per esami, ai vari gradi dell’istruzione scolastica e dell’abilitazione professionale (art. 33, comma 5 Cost.);—  la libera istituzione di scuole da parte di enti o privati (art. 33, comma 3 Cost.);—   la parificazione delle scuole private a quelle statali, quanto agli effetti legali e al riconoscimento professionale del titolo di studio (art. 33, comma 4 Cost.).Oltre che allo Stato in prima persona i compiti sopra indicati potranno essere espletati anche da altre soggettività (Regioni, Province, Comuni, Comunità montane, Aziende/USL etc.).

Il termine "Repubblica" viene infatti adoperato nell’art. 9 Cost. nella sua accezione più vasta.
È quindi lo Stato come ordinamento, in tutte le sue possibili articolazioni, che persegue la promozione culturale attraverso l’opera di ciascun soggetto pubblico, ognuno nella misura e nei limiti del proprio ambito di competenza.
Restano estranei alla nozione di Repubblica, che abbiamo innanzi illustrato, tutti gli enti di diritto privato (associazioni, istituzioni, fondazioni) pur non potendo essere disconosciuto l’enorme contributo da essi fornito allo sviluppo e all’elevazione intellettuale della collettività.
La libertà dell’arte e della scienzaL’articolo 33, 1º comma, della Costituzione sancisce: "L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento".L’identificazione dei concetti di "arte" e di "scienza" è di enorme difficoltà, poiché qualsiasi oggetto può essere affrontato scientificamente e qualunque può essere il contenuto o il motivo di una espressione artistica.
Se per quanto attiene alle manifestazioni scientifiche si può far riferimento al criterio del modo o del metodo con cui vengono sviluppate, ossia quello considerato tale in un determinato momento storico dall’opinione prevalente, non è possibile ricorrere a tale criterio per le manifestazioni artistiche.
Qui si può solo far riferimento al fine estetico intrinseco che, pur non eliminando tutte le difficoltà, è l’unico che presenta sufficienti garanzie di non arbitrarietà ed oggettività.
Saremo quindi in presenza di manifestazioni artistiche o scientifiche quando l’oggetto dell’attività abbia un fine estetico in sé o sia trattato con metodo scientifico.
In sede di Assemblea Costituente fu sollevata la questione della inutilità della lettera dell’art. 33, 1º comma, Cost. laddove si proclama la libertà dell’arte e della scienza che, per definizione, incarnano ed esprimono esse stesse la libertà.
Ciò nonostante la formula rimase invariata perché fu considerata valida garanzia della "libertà di manifestazione concettuale e, al tempo stesso, della effettiva libertà della manifestazione organizzativa e strumentale dell’insegnamento".
Tale affermazione, peraltro condivisa dalla Corte Costituzionale (sent. n. 16/1980) più volte intervenuta in materia, consente di enucleare due distinti concetti: libertà nell’insegnamento con riferimento al profilo metodologico e contenutistico (c.d. autonomia didattica); libertà dell’insegnamento con riferimento all’ambito organizzativo e strutturale.
La libertà nell’insegnamento con riferimento alla prima accezione è da condividersi l’opinione di chi afferma che l’insegnamento consiste in qualunque manifestazione, anche isolata, del proprio pensiero che, riguardando l’arte e la scienza, abbia in sé forza tale da illuminare altri sullo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Di ciò si trova conferma nel testo dell’art. 1 del D.Lgs. 16 aprile 1994, n. 297 (Testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione valido per le scuole di ogni ordine e grado) che sancisce: "… la libertà d’insegnamento è intesa come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente… ed è diretta a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni".
L’insegnamento può essere impartito in qualsiasi luogo, anche isolatamente, sia ai giovani che agli adulti; non è neanche necessario che si rivolga ad una categoria differenziata di soggetti o che questi siano in rapporto di subordinazione rispetto al docente.
Restano escluse tutte le manifestazioni eminentemente propagandistiche di tesi o teorie che non ricevono alcuna garanzia costituzionale.
Nell’area di garanzia della libertà di insegnamento non può essere compresa neanche l’espressione di convinzioni personali opinabili e arbitrarie, bensì solo l’esposizione di argomenti attuata con metodo scientifico; proprio su questo punto si basa la più ampia tutela di siffatta libertà rispetto a quella di manifestazione del pensiero.
La libertà di insegnamento, in presenza di un’esplicita dichiarazione costituzionale, deve ritenersi totalmente libera e tutelata in maniera assolutamente svincolata, secondo alcuni autori, anche dall’unico limite esplicito posto dalla Costituzione alla libertà di manifestazione del pensiero: quello del buon costume.
La dottrina dominante, invece, è di parere contrario e ritiene che l’insegnamento, in qualunque ambito venga esercitato, incontri quali limiti alla sua libera esplicazione il rispetto del buon costume, dell’ordine pubblico, della pubblica incolumità.
Difficilmente definibile a priori è l’ambito concettuale del buon costume in quanto strettamente collegato alla contingenza storica e al quadro di valori accolti dalla collettività sociale. In senso lato vi si possono far rientrare tutti quegli atti o fatti che in un dato momento storico suscitano scandalo o allarme sociale, violando il comune senso del pudore o la coscienza collettiva.Il rispetto dell’ordine pubblico si traduce nel divieto di introdurre, per il tramite dell’insegnamento, elementi di turbativa sociale e di propaganda sovversiva per le istituzioni dello Stato.Il limite della pubblica incolumità attiene, infine, a quelle "attività pratiche che si accompagnino, integrandolo o sviluppandolo, all’insegnamento" (attività tecniche o di laboratorio) e che, quando svolte senza le normali cautele, sono potenzialmente pregiudizievoli per l’integrità fisica e la salute degli alunni.
Infine, il legislatore ha provveduto ad identificare quali ulteriori limiti alla libertà d’insegnamento il rispetto delle norme costituzionali e degli ordinamenti della scuola, nonché il rispetto della coscienza morale e civile degli alunni (artt. 1-2 D.Lgs. 297/1994).
Appare chiaro che l’espressione "rispetto della coscienza morale e civile degli alunni", pur nella sua vaghezza, va interpretata secondo una chiave di lettura che tenga conto della lettera dell’art. 2 Cost. ("La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità…").
La libertà di insegnamento diventa, in altri termini, strumento attraverso il quale dare corpo alla libertà e ai diritti del discente: diritto all’apprendimento, diritto alla continuità dell’azione educativa, diritto alla diversità.
La libera gestione dell’istruzioneDal punto di vista strutturale la libertà di insegnamento, enucleabile ex art. 33, 1º comma Cost., si connota e si qualifica come "libertà della scuola".In particolare il secondo comma dell’art. 33 Cost., afferma che "la Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi".
Allo Stato quindi compete, in via generale, la predisposizione dei mezzi di istruzione e la creazione delle norme generali in materia.
Tuttavia l’istruzione non è riservata, quanto alla sua gestione, soltanto allo Stato: tanto è vero che l’articolo 33, comma 3, afferma che "enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione senza oneri per lo Stato".
Dunque, per quanto riguarda la creazione e la gestione dei mezzi di istruzione, non vi è alcun monopolio statale; al contrario la previsione costituzionale legittima un sistema parallelo, libero nelle forme organizzative e nei contenuti.
Ciò discende evidentemente dal principio costituzionale della libertà di manifestazione del pensiero, e della libertà di iniziative dirette a realizzare la diffusione dello stesso, anche mediante l’insegnamento.
Va tuttavia segnalato che il "parallelismo fra iniziativa pubblica e iniziativa privata" nella libera gestione dell’istruzione non comporta impegni di spesa da parte dello Stato: la scuola privata deve, infatti, costituirsi e gestirsi senza onere per lo Stato.
Pur nella sua chiarezza la previsione dell’art. 33, 3º comma Cost., è stata al centro di un lungo dibattito dottrinale e giurisprudenziale al fine di stabilire quale sia l’ambito del non-intervento statale: la sola istituzione della scuola privata ovvero il suo funzionamento.In realtà sembra legittimo affermare che la lettera del dettato costituzionale non esclude che lo Stato possa intervenire finanziando scuole o istituti in difficoltà (ciò anzi potrebbe giovare al mantenimento di un pluralismo della cultura), ovvero scuole private in luoghi in cui non esistono scuole statali.
Non è invece libera, ma legata a precise valutazioni tecniche, la possibilità di parificare ed equiparare gli studi compiuti in istituti di istruzione privati a quelli compiuti presso scuole statali.
Risulta dall’art. 33, 4º comma che la parità con le scuole statali è accordata, alle scuole che la richiedono, in base a legge dello Stato che fissi "i diritti e gli obblighi" di esse.
Ciò è evidentemente stabilito per il rispetto del principio di eguaglianza di cui all’art. 3 Cost.: in tal senso il costituente ha disposto che agli alunni delle scuole private sia assicurato un trattamento equipollente a quello degli alunni delle scuole statali.

Significativo è quanto sentenziato dal Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (sent. 15-6-1984): l’interpretazione dei principi di cui all’art. 33 Cost. è nel senso "di una assoluta equiparazione fra alunni di istituzioni pubbliche e private… per l’unicità della funzione e dello scopo prefissato, che è quello di fornire agli studenti un titolo culturale e giuridicamente efficace".

Il diritto all’istruzione strettamente collegata alla libertà di insegnamento (nella duplice accezione che se ne è evidenziata) è la libertà di istruzione, nel senso che al dovere statale di istituire, su tutto il territorio nazionale, scuole di ogni ordine e grado, fa fronte un diritto civico dei cittadini da intendersi come diritto ad una prestazione: il diritto di accedere liberamente al sistema scolastico, enucleabile dalla lettera dell’art. 34, 1º comma Cost. che recita: "La scuola è aperta a tutti".
Il diritto allo studio si colloca, in una Costituzione garantita e solidarista come la nostra, nel novero dei diritti sociali ovvero di quei diritti che promuovono l’intervento dello Stato diretto a soddisfare le esigenze essenziali dei singoli.
È compito della Repubblica, infatti, garantire l’estensione erga omnes dell’offerta di istruzione nonché la fruibilità di essa con una serie di provvidenze, elargizioni e aiuti finanziari alle famiglie degli studenti bisognosi, realizzando così l’eguaglianza dei "punti di partenza" voluta dall’art. 3, comma 2, Cost.In seno all’Assemblea Costituente fu osservato: "Uno dei punti al quale l’Italia deve tenere è che nella sua Costituzione, come in nessun’altra, sia accentuato l’impegno di aprire ai capaci e meritevoli, anche se poveri, i gradi più alti dell’istruzione.
Alla realizzazione di questo impegno occorreranno grandi stanziamenti; ma non si deve esitare; si tratta di una delle forme più significative per riconoscere, anche qui, un diritto della persona, per utilizzare a vantaggio della società forze che resterebbero latenti e perdute, di attuare una vera e integrale democrazia".

La partecipazione democratica ai principi costituzionali in materia scolastica tracciano le linee portanti di una scuola che, qualunque ne sia la forma — pubblica o privata — si assume il compito di accompagnare lo studente nelle tappe fondamentali del suo percorso formativo e consentire, così, il pieno dispiegamento della sua personalità individuale e sociale.

Più precisamente è da rilevare che la formazione scolastica non è certo fine a sé stessa mirando a consentire il perfetto ed armonioso integrarsi dell’individuo nella comunità sociale, tanto che può parlarsi di una formazione integrale della persona umana.
Scuola e società conducono, perciò, un’azione sinergica in tal senso, interagendo a diversi livelli.
È questo il senso della partecipazione democratica che, a partire dai decreti delegati del ’74 fino al Testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia scolastica (D.Lgs. 297/94), viene introdotta come strumento di interazione volto a consentire il coinvolgimento delle forze sociali, delle comunità locali e degli interessati (studenti e genitori) ai problemi della scuola, e viceversa l’approfondimento dei problemi della società in funzione della formazione culturale e civile degli studenti."

Considerato quanto sopra esposto

siamo a contestare all'istituto comprensivo in indirizzo in primis il modus operandi di tale obbligo, senza aver minimamente dato il via ad un referendum tra il popolo scolastico con le motivazioni di base per giustificare un nuovo balzello a carico delle famiglie, come se non bastasse la contribuzione periodica con carta igienica e A4, ad esempio, questo alla faccia della gratuità  della scuola pubblica e democrazia; in secundis sempre relativo al modus operandi è la comunicazione a molti genitori dell'obbligo di acquisto della versione estiva via whattsapp, molti dei quali addirittura ignari di quanto in argomento, perchè non contattati oppure in ferie.

Ora analizzando ancor  più a fondo la questione emerge, oltre all'illegittimità costituzionale di tal delibera di consiglio, la necessità di far fronte a tale balzello, contra legem, per poter assicurare un igiene minima per ogni capo la necessità di prevedere a rigor di logica almeno due pezzi, moltiplicando il tutto se una famiglia avesse più di un figlio frequentante "Harward"; pardon frequentante l'Istituto Comprensivo di Marcellina, tutto ciò ovviamente senza entrare nel merito della fattezza di queste pseudo uniformi e l'Università di Harward  perdoni l'accostamento.

Or bene, visto e considerato quanto sù menzionato, ci chiediamo ancora se non fosse stato sufficiente in primis fare un sondaggio a mezzo lettera da far recapitare ai genitori, poi magari acquisiti tali dati, optare per le uniformi prevedendo per i meno abbienti l'acquisto a carico dell'Istituto, perchè nella scuola pubblica possono insistere casi di impossibilità economica, oppure in extrema ratio oppure prima ed unica soluzione, pensare ad una circolare ad indirizzo del decoro da assumere nella frequentazione delle aule scolastiche a partire dal vestiario.

In conclusione, visto e considerato quanto sopra espresso, questa associazione oltre a dare vita a breve ad una seconda associazione di genitori apolitica ed apartitica, qualora non verrà ritirata la delibera dante causa, procederà in altre sedi a denunziare quanto qui evidenziato, con ogni riserva e più ampia facoltà di legge .

Roma lì, 04 Agosto 2017

Roma lì 29/11/2017

       Associazione Diritti & Doveri
          Via Crescenzio n.2 Roma
           f.to dr Ennio Pietrangeli
“Firma Autografata Sostituita dall’indicazione a stampa
Ai sensi art.3 co 2 D.lgs Ai se nsi art.6 co 2 Lg 412/91
Non seguirà trasmissione originale"

Polizia di Stato, Terzo Valico e 780/96

L'interrogativo che sorge post lettura carteggio del Terzo Valico, carteggio del G8, carteggio della narcotici di Genova, ecc.ecc. si resta basiti nel vedere delinquenti in uniforme che anche dopo le condanne per gravi illeciti vengono reintgrati, come l'ultimo del G8 nel 2017. Quando ad oggi candidati INV accompagnati dall'amministrazione alla prescrizione, che riunitisi in gruppo ancora oggi manifestano interesse e sete di giustizia, visto che in nessun successivo concorso a quello del 1996 si è pensato di riservare quote per questi aspiranti poliziotti che sicuramente sarebbero stati più all'altezza di tale qualifica professionale e sopratutto più fedeli alle ISTITUZIONI.
Nonostante numerose interrogazioni politiche, nonostante numerosi tentativi extragiudiziali per ottenere giustizia, né il Ministro dell'Interno né il Capo della Polizia di Stato hanno mai voluto concedere giustizia, ma hanno preferito grazie alla tutela corporativa, avere tra le loro fila, da alti funzionari ad agenti, soggetti non degni; i quali nomi e cognomi con ogni prova documentale li faremo non solo all'Autorità Giudiziaria ma anche al Tribunale Internazionale per i Diritti dell'Uomo.
Il termine corporativo è rafforzato dalle omissioni anche delle OO.SS. che a conoscenza di gravi reati nulla han fatto, ricordando alle stesse che vista la loro esclusiva composizione, il PU quando viene a conoscenza di potenziali reati ha l'obbligo di avvisare tempestivamente senza ritardo alcuno l'autorità giudiziaria.

In memoria di chi ha sempre avuto il senso dello Stato, delle Istituzioni e delle Vittime di questo Stato.

EP
Politica per il Popolo Italiano

sabato 25 novembre 2017

Polizia Di Stato e Giustizia

In questi giorni sto seguendo un interessante inchiesta sull'esposizione all'Amianto di centinaia di Agenti della PDS, a partire dal Terzo Valico.
Nella stessa inchiesta emergono inquietanti risvolti in capo ad operatori della stessa PDS, arrestati, processati, condannati ed in alcuni casi non destituiti ma reintgrati post condanna, per reati che vanno dal peculato, spaccio di sostanze stupefacenti, falso in atto pubblico, furto, per finire al caso G8 di Genova, ultima reintegra nel 2017.
In questa vergognosa inchiesta emergono come intercettazioni ed atti dimostreranno, il coinvolgimento di molti funzionari oggi in altre sedi, il cui silenzio ed omertà han consentito a delinquenti di indossare la Prestigiosa Divisa della Polizia di Stato......quella stessa Polizia Di Stato e Dirigenza che non vuole fare giustizia e non vuole arruolare i ragazzi del 780 / 96 ancora oggi in attesa seppur INV, Violentati nei Propri Diritti anche con l'ultimo concorso aperto ai civili ove non si è tenuto conto delle aliquote riservate al penultimo concorso da civili, forse perché con quel concorso si arruolararono molti sponsorizzati da mi manda Picone, nell'ossequio binomio Viminale/Sindacati, tutti?
Il Ministro degli Interni nonché il Capo della Polizia di Stato sono stati interrogati da alcuni Deputati della Repubblica tra cui l'ultimo in ordine di tempo, On. Walter Rizzetto senza dimenticare le varie istanze legali di chi ancora oggi ha manifestato interesse, senza nessuna ombra di risposta; però si proteggono le mele marce come nei casi del Terzo Valico, per i quali procederemo presso ogni grado di giudizio nazionale ed internazionale, per chiedere la condanna e la destituzione dal Corpo della Polizia di Stato di chi coinvolto ad ogni titolo e livello, nel rispetto di chi ogni giorno serve questo nostro Stato con alto senso delle Istituzioni e nel rispetto di chi avrebbe voluto servirlo come i ragazzi del 780 / 96 i quali sicuramente avrebbero indossato con la giusta vision gli alamari, ma sono stati traditi proprio da quello Stato che protegge e garantisce i delinquenti in divisa; ovviamente senza dimenticare i giusti risarcimenti per chi è stato leso in un suo diritto in favore di chi ha poi posto in essere condotte criminali.
Parlate di Europa, beh questo non piacerà all'Europa.

Vergogna Italia

EP
Politica per il Popolo Italiano

venerdì 10 novembre 2017

Astensionismo a Destra

Alcune analisi e riflessioni ci consentono di affermare che tra l'elettorato di Destra è andato gradualmente ad aumentare l'astensionismo, perché non si sentono rappresentati nei valori in cui trova fondamento la socialità nazionalista di Destra, il cui primo scopo è il benessere della Nazione Italia e del suo Popolo.
Il Popolo di Destra alle prossime elezioni nazionali avrà l'opportunità di rinnovare la leadership a destra, quella stessa leadership che oggi si è accordata con la sinistra italiana negli ultimi quattro governi illegittimi, in danno al Popolo Italiano.....e....in barba al proprio elettorato.

Italiani....possiamo ancora cambiare....rinnoviamoci a Destra e torniamo a Vincere, per L'Italia e per gli Italiani.

Ad Majora

Italia e Destra Sociale

Oggi sentiamo molti politicanti riempirsi la bocca con il termine Destra, senza onorarne i principi fondanti e valori, avendoli anzi traditi.
La Destra Sociale Italiana può risorgere solo con il ricambio generazionale, che nell'interesse della Nazione e degli Italiani dovrebbe avvenire quanto prima, eliminando dalla scena politica tutti coloro che hanno tradito e si vergognano delle proprie radici politiche!

#PerItaliani #DestraSocialeItaliana #UNICASPERANZA
#PRIMAITALIANI

giovedì 26 ottobre 2017

Tunisia e Indulto

In merito alla notizia che il governo della Tunisia sia prossimo a varare un indulto svuota carceri, è legittimo visto le informazioni contenute in relazioni di attività di intelligence, chiedere al governo Italiano quali misure ulteriori sul fronte terrorismo intende adottare, visto che le attuali sono insufficienti sotto il profilo della sicurezza nazionale.

EP
Politica per il Popolo Italiano

martedì 24 ottobre 2017

La Parabola dell'Acquedotto a DX

Il Popolo elettore di DX e CDX continuerà ad essere portatore di secchi illusi dalla candidatura del rispettabile candidato governatore per il Lazio, senza capire che i vecchi poltronari continueranno i loro giochi a danno della collettività, come la storia insegna.
Svegliaaaaaaa alle prossime elezioni regionali, bisogna disarcionare i poltronari che da anni si dissetano con l'acqua dei vs secchi.

EP
Politica per il Popolo Italiano

La Scossa dello Scarpone

Oggi durante la presentazione del libro del Sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, i politicanti fautori del fallimento della DX e CDX si sono riuniti per tirare la giacca alla credibilità del Pirozzi.
Allo stesso Pirozzi, oso consigliare condividendo il suo pensiero, di non stringere patti con quei soggetti, pericolosi per il Popolo Italiano e per la sua credibilità, ma di pensare oltre il confine che arbitrariamente questi iniqui soggetti hanno issato tra loro e la politica onesta, vera, quella che non avrebbe abbandonato Amatrice ed altri al proprio destino.
La Politica per il Popolo Italiano è altro, non quella dei poltronari.

EP

Politica per il Popolo Italiano

venerdì 13 ottobre 2017

POPOLO ITALIANOOOOOO


POPOLO ITALIANOOOOOO

"Vi spiego ciò che non deve accadere.


Abbiamo oltre 500.000 CLANDESTINI, NON MIGRANTI, sul suolo nazionale. 

Oltre il 90% sono uomini. 

Il giorno seguente l'approvazione dello IUS SOLI, l'Italia diventerà il reparto di ostetricia e ginecologia più grande d'Europa. 

Partiranno i ricongiungimenti familiari e, arrivare solo quest'anno a 1.500.000 "nuovi italiani" non sarà difficile. 

Dare loro la cittadinanza equivarrà a:

1) dare loro la casa che non abbiamo per gli Italiani;
2) dare loro un lavoro che non abbiamo per i nostri giovani, per i nostri cinquantenni, per i nostri esodati;
3) dare loro assistenza sanitaria, già al collasso per noi Italiani visti i tagli alla Sanità;
4) dare loro il sacrosanto diritto all'istruzione da un lato, e dall'altro togliere crocefissi, permettere di eliminare salame, prosciutto, mortadella, carne di maiale in genere, introdurre culture diametralmente opposte alla nostra, vedi rapporto uomo-donna, rapporto uomo-bambina, vedi come considerano l'alimentazione italiana nei Cie;
5) dare loro diritto di voto, che da subito permetterà loro di entrare nelle istituzioni, dai comuni al parlamento. Ovviamente schierati nel centrosinistra, vedi on. Kyenge e Chaouki;
6) assicurare loro uno stato sociale che agli Italiani non garantisci, vedi assegnazioni case comunali e popolari, sussidi e assistenze di ogni genere.


Ciò in sintesi detto, Tu Italiano, pensi che lo ius soli sia veramente utile oggi alla nostra Nazione?


Pensi che con 10.000.000 di Italiani che vivono sotto la soglia di povertà la nostra nazione abbia risorse per approvarlo se non aggravando e arrecando ulteriore danno a questi ultimi?


Pensi che con tutte le emergenze persistenti nella nostra nazione (lavoro, esodati, vittime del sisma ed alluvioni, partite Iva, artigianato, agricoltura, ambiente, turismo, caccia, pesca, industria, trasporti, sanità, scuole, infrastrutture, sicurezza, per citarne alcuni) lo IUS SOLI sia davvero un'Emergenza Nazionale? 

Non lo è. 

Ma è il preludio della cancellazione del nostro popolo e della nostra cultura."

Quindi Tu Italiano, vuoi farti cancellare? 

giovedì 12 ottobre 2017

Immigrazione, Tunisia e Terrorismo!

Continuano gli sbarchi, in particolar modo da rotte degne di attenzione, in quanto le cellule di seconda generazione quasi tutte di quell'etnie sono.
Quindi a partire anche dai protocolli di rimpatrio di soggetti non rientranti nei piani di protezione internazionale, si deve alzare il livello di attenzione e soprattutto non limitarsi a lasciarli liberi di circolare sul territorio nazionale dopo sommari accertamenti, con un semplice foglio di via.
È inaccettabile e pericoloso per la sicurezza nazionale.
Che il Governo Italiano intervenga con urgenza in tutela del Popolo Italiano, basta buonismo ipocrita.

EP
Politica per il Popolo Italiano

domenica 8 ottobre 2017

Isis, Finance e Massoneria!

Come ha detto il premier francese Manuel Valls dopo gli attentati di Nizza, oppure dopo gli ultimi di Barcellona, ecc.

Parole ribadite un po’ da tutti come un mantra. Siamo in guerra. 

Ma contro chi?

Non è una nazione, non è un popolo, non è una religione. È un gruppo senza volto, anzi con tanti volti, magari come quello del tranquillo islamico della porta accanto, che all’improvviso si radicalizza come vittima di una mutazione genetica, e compie una strage. Qualcuno cavalcando lo sdegno e la rabbia vorrebbe bloccare le immigrazioni, ma si è visto che a fare le stragi sono quasi sempre cittadini di seconda generazione. Qualcun altro vorrebbe invadere la Siria, dov’è la roccaforte Isis, ma le sue cellule sono già sparse in Europa: un po’ come se per debellare un virus, dai fuoco alla nazione dov’è nato (in realtà l’Is è nato in Iraq, dopo l’invasione americana).

Per tagliare veramente la testa allo Stato islamico bisognerebbe colpire i finanziamenti. Pochi infatti ragionano sul fatto che l’Isis è il gruppo terroristico più ricco al mondo, così come pochi si soffermano su quei soldi fatti recapitare alla famiglia degli attentatori, ovvero quelli che, al di là del pretesto religioso, sono la chiave di tutto. Per avere una controprova, basta leggere le interviste ai loro militanti, che di religione dimostrano di saperne ben poco, così come basta osservare lo stile di vita di molti di loro per capire che con i precetti del Corano spesso non c’entrano niente. Soldi, dunque. Magari recapitati alla famiglia per garantirle un futuro. Follow the money, per capirci qualcosa.

Ma da dove vengono le finanze dell’Isis? Su questo punto c’è poca informazione, qualche congettura, e come sempre molti luoghi comuni. Cerchiamo allora di fare un po’ di chiarezza, basandoci su fonti interne allo Stato Islamico analizzate dal centro per l’analisi del terrorismo e dalla task force governativa inglese.

Innanzitutto va detto che il modello economico dell’Isis è senza precedenti per un’organizzazione terroristica. Quindi scordatevi Al Qaeda, questa è un’altra bestia. Il suo modello è basato sul controllo territoriale che gli permette l’autofinanziamento e l’appropriazione di risorse. Attualmente lo Stato islamico occupa un territorio di oltre 70mila km2, con circa 8 milioni di abitanti facenti parte dei governatorati siriani di Aleppo, Raqqa, Deir ez-Zor, Homs, Hasakah e Damasco, oltre alle province irachene di Saladin, al-Anbar e Nineveh. È un fatto che le azioni della coalizione internazionale non siano riuscite finora a ridurre drasticamente né le loro capacità di finanziarsi né quella di effettuare transazioni. Grazie a un’economia diversificata, l’Isis è infatti riuscito ad adattarsi mantenendo un alto livello di entrate anche nel 2015: gli è bastato ridurre quelle da risorse naturali (dopo i bombardamenti alle raffinerie) e incrementare le estorsioni nei territori occupati. Ecco perché non si fermerà e proverà sempre a conquistare nuovi territori e popolazioni: ne ha bisogno per vivere.

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Fonte: CAT
Per mettere in piedi questo modello economico, lo Stato islamico si avvale di struttura finanziaria complessa con tanto di ufficio burocratico e direzione amministrativa che fanno capo a un Ministero delle Finanze, inserito in una sorta di gabinetto in cui ogni ministro è esperto nel proprio campo. Tutti sono sotto la diretta autorità di Abu Bakr al-Baghdadi, il leader religioso e politico. Il principale compito della struttura finanziaria è assicurare il pagamento delle tasse nei territori occupati.

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Fonte CAT (fonte interne all’ISIS)
Tra le risorse che generano più profitti ci sono petrolio, gas naturali, fosfati, cemento, agricoltura. Grazie agli attacchi aerei russi e della coalizione, che prima hanno mirato alle raffinerie e poi alle strutture di estrazione, la produzione di petrolio è scesa notevolmente, come si può vedere dal grafico sotto:

Fonte: CAT
Va detto che la maggior parte del greggio non è contrabbandata direttamente dal gruppo ma da clan e tribù che usano metodi non convenzionali e spesso operano in territori confinanti con frontiere morbide come quelle del regime siriano ma anche di Turchia e Giordania. Anche questo contrabbando però è diminuito parecchio in seguito a controlli più aspri ai confini e al calo dei prezzi internazionali del greggio.

La maggior parte dei guadagni dell’Isis, come già detto, non proviene più dalle risorse ma da quella che in gergo viene definita origine criminale, cioè estorsioni, che comprendono tasse, balzelli, confische e multe; rapimenti e riscatti; traffico di antichità; donazioni. Queste hanno permesso di far guadagnare al gruppo circa 800 milioni di dollari nel 2015 contro i 360 milioni del 2014.

Fonte: CAT
Le tasse sono in genere applicate al reddito dei cittadini nei territori occupati, redditi che ammontano a circa 1 miliardo di dollari e che hanno permesso un rientro – grazie a un prelievo che va dal 10% al 50%, – di circa 300 milioni soltanto nel 2015. Ma le tasse vengono applicate anche ai transiti di veicoli commerciali nei territori: da 400 a 600 dollari a camion, che permettono di generare più di 250 milioni di dollari.

Ci sono poi quelle sull’agricoltura, sulle attività economiche e, infine, la cosiddetta “tassa di protezione”(jizia)  applicata alle minoranze religiose. Completano l’origine criminale i canoni applicati ad acqua ed elettricità, la vendita di beni archeologici (l’Isis controlla 2.500 siti in Iraq e 4.500 in Siria), le confische, e le multe per chi non segue alla lettera la sharia (da 100 a 500 dollari). La vendita dei beni archeologici è un altro ottimo indicatore della vera natura del gruppo: a differenza dei tanti discorsi iconoclasti volti a sottolineare la forte radice religiosa estremista, da fini mercanti i suoi uomini conservano i manufatti e li rivendono nel mercato nero. Un’attività che ha fruttato nel 2015 circa 30 milioni di dollari.

La mentalità economica ha il suo apice nel controllo nel settore bancario e finanziario. Lo Stato islamico, stando a dati del 2015, possiede circa 115 banche (80 in Iraq e 35 in Siria). Ma non è nemmeno questo il punto, perché quelle banche, grazie alle ultime misure prese, sono ormai usate praticamente soltanto come deposito. Il  punto, cioè quello che permette a Isis di guadagnare attraverso le transazioni, è il cosiddetto hawala system: il network di agenti al soldo del Califfato.

Gli halawadar operano attraverso l’intero territorio occupato e gli alti guadagni che ricevono li incentivano a continuare. Secondo i documenti, fanno principalmente trading con agenti in Turchia e Giordania, riuscendo anche a importare beni non disponibili nei territori occupati. Neutralizzare questo sistema è molto difficile perché è radicato nella società irachena e rappresenta il 50% del business della nazione. Anche una recente blacklist degli agenti accusati di far parte dell’hawala system è servita a poco e le autorità non sono in grado di controllare e regolare le numerose agenzie illegali di exchange.

Fonte: CAT
Al penultimo posto tra le fonti di finanziamento, ci sono le famose donazioni private. Queste rappresentano un’entrata minima per Daesh: nel 2015 ammontano a circa 50 milioni di dollari contro i quasi 2500 generati da tutte le entrate del Califfato. Ma è anche vero che esistono, e cioè che lo Stato islamico riceve (o ha ricevuto) soldi dagli Stati del Golfo, come dimostrato in un recente report del parlamento inglese.

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Fonte: CAT
Secondo il report, queste donazioni sarebbero arrivate attraverso sistemi di trasferimento alternativi, come ad esempio associazioni no profit. Tuttavia i paesi della coalizione non se la sentono di accusare pubblicamente nazioni come Turchia, Arabia Saudita, Kuwait e Qatar, per via della loro preziosa collaborazione contro lo Stato Islamico: un rapporto che la coalizione considera vitale. Il sottosegretario agli esteri inglese, Tobias Ellwood, ha però ammesso che se qualcuno vicino alla famiglia reale saudita decidesse di farle, è facile che ci riesca. E sono in molti a credere che in passato la real casa abbia già chiuso un occhio. Dan Chugg, il capo della task force inglese contro Isil,  afferma che comunque questi finanziamenti sono stati effettuati soprattutto alla nascita di Isis e fino a circa due anni fa, cioè quando le donazioni al gruppo non erano ancora illegali, visto che in Arabia Saudita lo sono diventate solo nel marzo 2015.

Un caso curioso di finanziamento minore, ma oggi sempre più difficile, è quello delle donazioni attraverso social network, come rivela la stessa Arabia Saudita. I donatori vengono attirati attraverso un campagna hashtag da un account Twitter del gruppo, dove gli viene chiesto di collegarsi su Skype, comprare una carta prepagata e mandare il numero attraverso la chat.

Sebbene molto discusse, le donazioni rappresentano però il problema minore. A fare la differenza, come abbiamo visto, è il complesso sistema finanziario dell’Isis. È questo la sua vera forza e colpirlo è l’unico modo per sconfiggere il suo regime di terrore. Per capirlo basta dare un’occhiate alle spese: quelle più alte sono per i salari dei combattenti. Queste comprendono oltre allo stipendio base, premi e bonus che dipendono da nucleo familiare, nazionalità e  località. Aggiungendo quelle per munizioni ed esplosivi si arriva a un totale di diverse centinaia di milioni di dollari. Come visto, lo Stato islamico tiene molto anche a comunicazione e propaganda, sia intese come materiale scritto che come video professionali (camere ad alta definizione, effetti speciali, crane…) e in un solo anno ha rilasciato quasi 15000 materiali, che includono 800 video e 20 magazine tradotti in 11 lingue compreso il mandarino. Molto inferiori risultano invece le spese per ospedali ed educazione.

Nella guerra nascosta per colpire le finanze dell’Isis, l’Italia è in prima linea essendo – insieme a Usa e Arabia Saudita – a capo del Counter-Isil Finance Group (Cifg), il gruppo che si prefigge il compito di negargli l’accesso ai finanziamenti internazionali. Ma sono molte le azioni in atto per colpire il suo impero finanziario. Le entrate per estorsione, che sono le maggiori, dovrebbero per esempio diminuire perché lo stato iracheno ha sospeso il pagamento dei salari, in particolare nella provincia di Nineveh. Inoltre, la condotta violenta del gruppo, i bombardamenti aerei, le tasse sempre più alte, il costo della vita a limite e le disastrose condizioni dei servizi pubblici, stanno costringendo soprattutto la classe media a scappare. Se minare questo sistema è la chiave per sconfiggerlo, bisogna però dire che non è affatto semplice perché il gruppo terroristico ha già dimostrato di sapersi adattare alle situazioni.

Perdendo territorio, e quindi gran parte dei profitti, Daesh potrebbe per esempio decidere di aumentare le entrate attraverso rapimenti e riscatti. Non solo occidentali, come siamo abituati a vedere nei video. L’Isis ha infatti rapito oltre 200 assiri cristiani in Siria, ottenendo un pagamento di diversi milioni dollari, che si sommano ai proventi dalla vendita di donne e bambini catturati. Tutte operazioni che soltanto nel 2015 hanno fruttato circa 100 milioni di dollari.

È questo che rende l’Isis unico: essere un sistema politico ed economico strutturato. Averne un’idea naïf , semplificandolo attraverso i soliti luoghi comuni, oltre a a rappresentare un facile esercizio, non darà mai la vera misura del fenomeno. Se proprio volete però, un luogo comune appropriato ci sarebbe. Anzi, una citazione: “è tutta una questione di soldi, il resto è conversazione” (Gordon Gekko, dal film Wall Street).

MR/W

Nonostante tutte queste informazioni e tracce, non si è riusciti a debellare questa piaga, forse per volontà, perché la destabilizzazione di alcuni territori, il terrore di altri popoli, sono elementi necessari alle lobby massoniche ed ai famosi illuminati, per attuare il piano Kalergi nella sua totalità, come lo Ius Soli in argomentazione in Italia vuol dimostrare.

Questo è un atto scellerato che rischia di portare il vecchio continente alla terza guerra mondiale.

EP
Security Expert & Analyst Intelligence I.R.

https://www.google.it/amp/www.ilpost.it/2014/09/26/chi-finanzia-isis/amp/

sabato 30 settembre 2017

Fornero e Jobs Act EFFETTI RENZIANI E NAZARENI

FORNERO & JOBS ACT

EFFETTI RENZIANI E NAZARENI

PD, FORZA ITALIA, NCD, FDI.AN, LEGA e CHIUNQUE SI SIA SEMPLICEMENTE ASTENUTO DAL VOTARE CONTRO E NEL COMBATTERE QUESTO SCEMPIO COSTITUZIONALE FATTO DA SOGGETTI NON LEGITTIMATI CON LA COMPLICITA' DEI SINDACATI.

ANCORA UN VERGOGNOSO CASO DI SFRUTTAMENTO DEL LAVORO

3,90 euro a fronte di un importo previsto non inferiore agli 8,28 euro. Questa la paga data ai lavoratori di un'azienda metalmeccanica di Tarquinia in provincia di Viterbo. Una notizia devastante che dovrebbe aprire i TG ma probabilmente cadrà nel silenzio. Un'azienda metalmeccanica è stata indagata dalla procura di Civitavecchia per sfruttamento del lavoro: parliamo di minacce, dimissioni firmate in bianco, contratti di lavoro part-time anche se a lavoro ci si stava tutto il giorno, straordinari non pagati o pagati una miseria. Questo il quadro desolante di un mondo del lavoro degradante presente e vicino a noi.

Miserevole l'importo delle paghe, indegne le condizioni di lavoro, ma inaccettabile anche il fatto che un'azienda con ben 70 dipendenti possa agire in questa maniera così vergognosa. E' la sicurezza dell'impunità che porta allo sfruttamento dei nostri lavoratori. Ecco a cosa si è ridotta l'Italia che, secondo alcuni, è in ripresa economica. Si sfrutta la voglia di lavorare, la necessità di portare il pane a tavola. Siamo nel medioevo, semplicemente.

Un plauso va alle forze dell'ordine, alla magistratura e agli operai che hanno denunciato questa condizione aberrante di lavoro. Una truffa all'Inps per ben 140.000 euro, mentre i profitti derivati da questa attività illecita sono stimati in milioni di euro. Tutto sulle spalle dei lavoratori.

Le parole della Procura che più mi fanno male sono le seguenti: “I fatti si caratterizzano per l’assoluto disprezzo della dignità dei lavoratori, costretti a tollerare un regime di vita insostenibile per garantire la propria sopravvivenza".
Parole su cui riflettere, parole che devono essere uno stimolo a reagire. Insieme si deve reagire. La maggioranza dei cittadini non può essere sfruttata da una minoranza. Ora basta.

by R.L. (M5S)
     E.P.  (Indipendente)
Politica per il Popolo Italiano

giovedì 28 settembre 2017

Al Ministro On. Marco Minniti

Carissimo On. M.Minniti,

ci sono idonei e vincitori del penultimo concorso allievi agenti della Polizia di Stato in attesa di arruolamento da 15 anni, dall'ultimo arruolato, non tenuti in considerazione nell'ultimo bando di concorso aperto ai civili, questo per la semplice deroga illegittima di cui godono le FF.OO.

Come altresì la situazione dei CC Ausiliari fatti fuori da ogni possibilità di arruolamento nei ranghi post congedo, ma è un altro dicastero.

Però vi accomuna un dato....fonte commissione sicurezza.....un sottorganico di 25780 unità di cui quasi 18000 solo nel suo dicastero.

Allora mi chiedo vogliamo arruolare questi aventi diritto oppure no?

Basta con la massoneria nei concorsi pubblici.

Forza Minniti

EP
Politica per il Popolo Italiano

sabato 23 settembre 2017

Milano e Sala !

Alcuni giorni fa' sulla stampa nazionale veniva riportato il proscioglimento di alcuni indagati nell'inchiesta Expo, nello stesso articolo veniva evidenziato il rinvio a giudizio dell'attuale Sindaco di Milano.
Or bene, visto il reato contestato allo stesso, chiedo come mai lo stesso non rassegni le proprie dimissioni, seppur sino a prova contraria è innocente, in politica la sinistra per prassi ha sempre chiesto le dimissioni di chi si è trovato ad essere rinviato a giudizio, che questa consuetudine non si applichi a Loro?
Milano è una delle città più importanti del nostro paese e merita di essere governata in modo serio e trasparente, nonché eticamente in linea con i sani principi costituzionali, pertanto nell'interesse di Milano e dell'Italia, auspichiamo un passo indietro del primo cittadino.

EP
Politica per il POPOLO ITALIANO

domenica 17 settembre 2017

Caso Consip e .......................

In merito al caso Consip, oltre ad esprimere solidarietà agli appartenenti dell'Arma dei Carabinieri, convinto, del loro operato legittimo ed in linea con l'ordinamento, meno in ordine alla Magistratura ed ancor meno in ordine alla Politica nonché all'azione di Governo, in particolar modo dopo aver ascoltato le parole del Presidente del Consiglio On. Gentiloni in data odierna, riguardo il monito arbitrario sulla tutela delle Istituzioni, quella stessa tutela che gli operatori della Benemerita son certo che tentavano di perseguire.

Il monito dell'On. Gentiloni, più che atto da rappresentante del governo, par verosimile una posizione politica con intento di protezione non certo dei propri servitori e, con tale atteggiamento si può pensare ad un interesse tutt'altro che democratico, ma simile ad uno stato totalitarista di regime con ingerenze sugli organi investigativi e giudicanti.

Questo è lesivo della Carta Costituzionale Italiana, è un attacco alla democrazia e alle istituzioni, nonché illegittimo, personalmente da Uomo di Governo avrei evitato tale ingerenza.

EP
Politica per il POPOLO ITALIANO

sabato 16 settembre 2017

Politica Oggi a Destra o Centrodestra

Dopo tanti anni di militanza, cercando sempre di contribuire con umili idee e progetti al benessere della collettività, ho analizzato questo escursus personale, or bene dico di aver sbagliato con questo agire; sii perché gli attuali esponenti di DX o CDX meriterebbero seriamente di essere presi a calci in culo dai propri elettori.

Questo perché dopo aver distrutto la Destra Italiana causa la sindrome da cui sono affetti, continuano con arroganza e prosopopea a voler dettar le regole del gioco, come un consigliere regionale del Lazio giorni fa mi disse, in politica vince chi ha i voti, bene, ora senza entrare nel merito dell'acquisizione di questi voti, vorrei chiedere agli elettori di destra e centrodestra, quanto dei programmi corrispondenti alle nostre idee è stato realizzato, eppure abbiamo governato ad ogni livello.

Ecco questa è una riflessione che il Popolo Italiano o forse il Popolo elettore con i miei stessi ideali, di nazionalità, sociale, lavoro, sicurezza, immigrazione, ecc.ecc.,  dovrebbe fare, nell'interesse del rilancio della nostra Italia, nell'interesse delle generazioni future di Italiani, nell'interesse di tutto quel Popolo che è stato suddiviso da questi presunti leader, che tutto sono tranne che leader, sii perché se lo fossero, avrebbero unito, avrebbero coltivato nuove leve, per continuare il sogno, invece sono attaccati alla poltrona e non per gli interessi del Popolo Italiano, questi sono fatti inconfutabili.

Questa di oggi è l'Italia che hanno contribuito a creare insieme al resto delle forze politiche in campo.

Per questo e per non lasciare, questa Italia, ai futuri Italiani, mi auguro che Il Popolo Italiano elettore a DX e CDX mandi una volta per tutte a casa questa casta, che ha fatto solo chiacchiere, al fine di Risorgere dalla Base per il Nostro Popolo, per la Nostra Italia, per la Nostra LIBERTA' !!!!!

EP
POLITICA PER IL POPOLO ITALIANO

#PASSIONEITALIA

Londra e...........il resto........Europa !

L'attentato ultimo a Londra, per fortuna senza morti al momento, è l'ennesima conferma del fallimento delle politiche di sicurezza ed antiterrorismo, sia europee sia dei singoli stati membri dell'unione.
La sicurezza ha un costo, sia sotto il profilo delle risorse umane, sia sotto il profilo delle dotazioni, nonché un investimento costante nell'intelligence ampliando gli orizzonti nell'arruolamento tra le fila delle agenzie di sicurezza nazionale ed internazionale, ecco in questo l'Italia come altri Stati peccano diventando territori pericolosi per i cittadini residenti, in quanto il non assoggettamento dei Stati Membri dell'Unione Europea al Protocollo Homeland Security, integrando il sistema di sicurezza pubblica a quella privata, ovviamente tutto coadiuvato da politiche estere innovative e tese ad evitare le migrazioni, come invece avviene ad oggi, visto e considerato che il 90% sono migrazioni economiche e non di altra natura, quindi è ormai imprescindibile un cambio di approccio al tema dell'immigrazione da parte dell'Italia e dell'Europa, altrimenti a breve saremo coinvolti in una guerra senza precedenti tesa alla sopravvivenza individuale, senza identità, senza rispetto alcuno per il prossimo e senza vision propositiva.
Abbiamo il dovere di scongiurare tutto ciò, nell'interesse della nostra sopravvivenza identitaria, sia Italica sia Europea.

EP
Politica per il POPOLO ITALIANO