“Lotta all’analfabetismo funzionale”.
Il vaccino a disposizione per il Sars Cov2 funziona come quello anti influenzale. Chi lo fa può sviluppare i sintomi della malattia, ma nella stragrande maggioranza dei casi sono sintomi più lievi.
Il vaccino anti influenzale viene consigliato ad anziani e soggetti fragili che potrebbero avere complicazioni ad affrontare il decorso della malattia. Complicazioni che, invece, non hanno i soggetti più giovani e sani che guariscono naturalmente dopo circa una settimana.
I vaccini, sia quello anti influenzale che quello anti Covid19, non forniscono “immunità sterilizzante” ovvero, a differenza di tutti gli altri vaccini come ad esempio (vaiolo, anti polio, morbillo, ecc.), non proteggono dal contagio né il soggetto che lo fa, né i terzi che vengono a contatto con lui.
Di fronte a questo scenario, molti milioni di concittadini, giovani e sani, hanno deciso di non effettuare la vaccinazione anti Covid19 e molti altri l’hanno fatta esclusivamente perché costretti dalle limitazioni poste in essere dallo Stato.
Dunque, alla luce di queste premesse incontrovertibili, il Ministro della Salute Speranza propone e fa approvare una legge che discrimina pesantemente qualunque soggetto che scelga di non sottoporsi al vaccino, fino ad arrivare ad introdurre un obbligo di tampone per lavorare.
Tutto ciò avviene in contrasto con i principi di libertà e autodeterminazione dell’individuo sanciti dalla Costituzione, come è stato più volte rilevato da esimi giuristi, costituzionalisti e Presidenti emeriti della Corte Costituzionale, senza scalfire il Governo.
La barriera è irrimediabilmente rotta da una spinta centrifuga di paura e irrazionalità.
A sostegno di questa decisione il Ministro e altri esponenti delle Istituzioni, della stampa e di vari settori traversali della Società, sostengono che vaccinarsi sia un dovere civico per evitare la diffusione del virus.
Ovvero, sostengono una tesi priva di fondamento scientifico per giustificare di fatto un obbligo subdolo a vaccinarsi.
Ma come può accadere tutto questo?
E perché tutto questo accade solo in Italia?
Evidentemente la salute non c’entra nulla in questa vicenda, ma c’entra molto di più la voglia di ferire e dividere il Paese cercando di trarne un vantaggio elettorale che non si sostanzia soltanto nella competizione sui consensi, ma crea le condizioni per dividere i buoni da una parte (pro vaccini, pro green pass) e i cattivi dall’altra.
La questione sanitaria è scomparsa dallo sfondo ed è rimasto solo lo scontro ideologico.
I tamponi e il Green Pass:
Lo Stato, sulla base di una teoria priva di fondamento scientifico (il vaccino impedisce la diffusione del virus), rilascia un Pass a tutti i vaccinati i quali non hanno vincolo alcuno e possono accedere liberamente in tutti i luoghi che invece sono preclusi ai non vaccinati.
Ma se i vaccinati possono essere portatori di contagio e sviluppare essi stessi i sintomi della malattia, perché si rilascia loro un “Pass”?
Perché, ripeto, la questione non è affatto legata alla prevenzione e al contrasto alla diffusione del virus, ma è esclusivamente politica, esattamente, Politica.
A questo punto sarebbe più onesto dire che l’unico modo per evitare davvero la circolazione del virus è l’effettuazione periodica di un tampone antigienico o molecolare.
Tampone, però, da far effettuare a tutti, indipendentemente dal vaccino o meno.
Questo naturalmente porterebbe con sé un grande dispendio di risorse economiche e organizzative e dunque si sceglie la strada più facile, sempre su basi politiche e non sanitarie, di imporre il tampone solo ai non vaccinati.
Lavoro
C’è un punto che non viene ancora preso in debita considerazione che riguarda i costi dei tamponi per i lavoratori.
Ci sono ben tre Direttive europee, le quali stabiliscono chiaramente che i costi dei tamponi per la prevenzione del contagio sul luogo di lavoro siano a carico dei Datori di Lavoro, in quanto nel caso de quo si rientra de facto nel principio della Sorveglianza Sanitaria, ai sensi del DLGS 81.2008 e ss.
Questo significa che urgentemente vanno reperiti fondi sia per la PA, sia per sostenere le aziende private a cui si impone l’obbligo.
Se si considera che una vera prevenzione sanitaria nei luoghi di lavoro, con l’effettuazione del tampone a tutti, sia vaccinati che non vaccinati, coinvolgerebbe circa 24 milioni di lavoratori, il costo da sostenere da qui a fine anno, se consideriamo due tamponi a settimana è di circa 7 miliardi di euro e sale a 10 miliardi se i tamponi sono tre a settimana.
Proteste
Ci sono ancora 8 milioni di italiani che non hanno fatto il vaccino e che non hanno intenzione di farlo, legittimamente.
Probabilmente le menzogne raccontante e la violenza verbale e quella dei provvedimenti discriminatori che sono stati assunti, li ha spinti ad una resistenza civile, più che ad una presa di posizione ideologica contro il vaccino in se stesso.
Il 99,9% di questi concittadini sono persone pacifiche così come lo sono coloro i quali sono scesi in piazza per manifestare il proprio dissenso contro l’obbligo di Green Pass.
È un loro diritto, e per il momento, mentre molti altri diritti sono fagocitati da una forma di coercizione di origine paranoide, quello della libertà di manifestare pare resistere, ma ancora per poco, stante alcune idee governative.
Nelle piazze spontanee, non organizzate, poi, come accade da sempre, si infiltrano i professionisti della discordia e della violenza che approfittano del momento per boicottare qualunque forma pacifica di dissenso e farsi pubblicità.
Non importa se negativa.
Tanto vale il “purché se ne parli”, così accade, sempre.
Sono giorni che non si parla altro che di quelle frange violente ed estremiste e non del dissenso di milioni di concittadini certamente arrabbiati ma non violenti.
Poi l’epilogo.
Come d’abitudine da oltre settant’anni, in ogni drammatico capitolo del racconto di questo Paese cede il passo ad un passato che continua a tenerci prigionieri.
Emerge prepotente il gusto masochistico di molti intellettuali o più semplicemente di personaggi vuoti di contenuto contemporaneo che riescono a darsi un senso, solo evocando ciò che è già stato, senza essere capaci di vedere esclusivamente ciò che è.
Così si sprecano tutti gli “-ismi” disponibili.
La sinistra contro la destra, la doccia in competizione con la vasca da bagno.
Però non ci si accorge che di quelle idee non esiste più nulla, se non il residuo peggiore, che si vuole tenere in vita solo per far paura.
Beh, sì la paura......la PAURA.....
Perché abbiamo visto quanto la paura è più potente di qualunque idea ed aiuta a governare le masse.
Fascismo, nazismo e comunismo sono morti, mentre sopravvivono atavicamente il conformismo e l’anticonformismo.
Dunque per buona pace dei nostalgici e vuoti contemporanei, è importante accettare che otto milioni di italiani non sono fascisti o comunisti, sono semplicemente anticonformisti.
Ed è una fortuna sapendo che senza una spinta anticonformista, non può esistere alcuna evoluzione personale e sociale.
In fondo, solo se hai il coraggio di disobbedire a te stesso puoi cambiare il mondo.
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